God Save The Queer

Votes taken by Andrewqueer

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    You're my love prize in viewfinder

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    Autore: Yamane Ayano
    Disegni: Yamane Ayano
    Anno: 2001
    Lunghezza: 8 volumi (in corso)
    Genere: yaoi, azione, poliziesco, smut.

    Il titolo, nell'inglese-fai-da-te delle autrici giapponesi di fumetti, vuol dire qualcosa del tipo: "Sei tu la preda d'amore nel mirino della mia macchina fotografica", una traduzione che funziona solo a patto di stuprare un tantino la lingua inglese.

    Ma del resto lo stupro è il piatto forte della vicenda principale, nella quale l'adolescente fotografo Takaba Akihito si mette nei guai con un reportage sui loschi maneggi di un giovane e bellissimo mafioso, Asami Ryuichi.

    L'esito è scontato: catturato, Akihito viene legato e stuprato in tutti i modi dal mafioso. Ma, sorpresa: Akihito ci prende gusto, anzi la cosa lo eccita davvero...


    E se anche a voi, come a Akihito, piacciono gli stupri, sappiate che il ragazzo è catturato e stuprato anche da un mafioso cinese, Liu Fei Long.
    Asami lo salva, ma per "ripulirlo" da quel che ha fatto Fei Long, lo stupra daccapo per imprimere il suo marchio di possesso nel corpo del ragazzo.

    Recensione:


    Finder sta in una categoria in cui finiscono molte mangaka: bei disegni, trama inconsistente. Perché dico questo? Perché il manga di Finder nasce come un manga a episodi, a saghe. Il primo volume ne è l’esempio lampante, salvo poi ampliarsi con la saga di Fei Long e via di seguito.
    Può essere considerato, dunque, un caposaldo dello yaoi? Secondo me no. La Yamane ha fatto storia? Sì, perché i suoi disegni, a livello grafico, sono molto gradevoli, tuttavia se dovessi scegliere un manga che abbina bei disegni e bella storia, sceglierei senz’altro Haru wo Daite Ita.
    Finder non solo sta continuando a oltranza – quando avrebbe potuto tranquillamente finire in precedenza e, di certo, fosse finito con il primo volume nessuno avrebbe avuto a che ridire, dato che era di per sé un insieme di storie autoconclusive, ma sta inserendo ciò che tira in questo momento: stupri. Stupri ovunque.

    La storia potrebbe essere da due stelle scarse a mio parere – forse una addirittura – e chi mastica yaoi e mangaka di ogni sorta su questo genere sa benissimo che la Yamane, paragonata ad autori quali la Asumiko Nakamura (giunta con lo shonen-ai Compagni di classe, edito dalla Magic Press) impallidisce di brutto, e non tanto per i disegni – la Asumiko ha uno stile particolarissimo, che o lo ami o lo detesti – quanto per le storie, che armonizzano perfettamente sesso e trama, senza esagerare né da un verso né dall'altro.

    Aggiungo un'ultima considerazione:
    Mi lascia perplesso l'ideologia che sta alla base di questo fumetto. A quanto pare, da qualche parte nel mondo vive ancora la vecchia idea che sentivo da piccino sulla bocca degli esponenti più medievali dei paesini del centro della Sicilia, vale a dire quella secondo cui la vittima di uno stupro è comunque "guastata", perché una volta gustato l'ineffabile fallo maschile non avrebbe più potuto farne a meno, trasformandosi in una "fimmina svergugnata".
    A quanto pare, il principio vale ancora per i ragazzi: violentatene uno, e non potrà più fare a meno di essere legato, sodomizzato a forza, riempito di vibratori, di cannule e quant'altro.
    Mi interesserebbe molto una conversazione, sulla libertà sessuale, con l'autrice di simile fumetto... (anche se visti i titoli dei suoi lavori temo che non potremmo decisamente usare l'inglese per conversare...).
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    L'eccezione e l'eterosessualità in "Haru wo Daiteita"



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    No, non ho scordato di mettere tra virgolette eterosessualità, perché in questo manga i due protagonisti non sono bisessuali né omosessuali.
    Sia Iwaki che Katou, sono entrambi eterosessuali. Entrambi sono sessualmente attratti dalle donne e a nessuno dei due verrebbe mai in mente di fare sesso con un uomo...
    Katou stesso dice, in un punto del manga "Non mi attrae il corpo maschile." e Iwaki, per difendersi dall'accusa di aver tradito il suo partner con il suo manager, Asano, si difende dichiarando che era assurdo anche pensarlo perché "si tratta di un uomo, non di una donna".
    I giornalisti non hanno capito qualcosa che per Iwaki era scontata, ovvero la sua eterosessualità.
    Ma è normale. E' una situazione veramente realistica: se un uomo eterosessuale intraprendesse una relazione romantico-sessuale con un uomo chi lo vedrebbe più come eterosessuale? Nessuno.
    Perché la nostra fredda società contemporanea non bada ad i sentimenti e tratta tutto con superficialità: "Sei un uomo che sta con un uomo? Sei gay o al limite bisex."
    Bè, gente... non funziona così.

    Sapete perché Iwaki e Katou riescono ad amarsi e a fare l'amore sebbene siano eterosessuali?
    E' facile.

    Immaginate di essere innamorati di una persona.
    Veramente innamorati. Di amare la sua anima.
    Smettereste di amarla e desiderarla se questa persona, a causa di un incidente, venisse totalmente sfigurata? Non credo.
    Mi chiedo allora, non è forse la stessa cosa continuare ad amare un anima anche se non appartiene al sesso o al genere "giusto" per il vostro orientamento sessuale?

    Iwaki dice appunto questo: "Katou non è semplicemente un uomo è la PERSONA che amo."
    Lo ama perché lo ama in quanto persona.
    Lo ama perché le loro anime sono connesse.
    Perché è "unito al lui al punto che sono una cosa sola".

    Con un rapporto del genere, con un amore così profondo, cosa gliene potrebbe fregare dell'involucro del suo amante?
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    Benvenuto mio piccolo slave
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    Transfobia e Giornalismo



    Da Il Messaggero: Firenze, uccide una donna e un trans e fugge, caccia al killer: una terza persona si salva buttandosi dalla finestra

    Accade oggi.
    29/06/2016

    Sì. siamo nel 2016 e ancora una donna trans* viene declinata al maschile.

    Sono allibito, scioccato e nauseato.
    Perché non si legge uccide "Due donne"? Perché UN trans* al maschile?
    Ma a questo punto, perché non chiamarlA proprio "uomo"?
    Perché semplicemente chiamarlA "trans"?

    E' una condizione psicologica dell'identità essere transgender ma è davvero una caratteristica così fondamentale al punto da definire una persona, annientando, così, la sua umanità?
    Se viene ucciso un uomo schizofrenico, leggiamo sui giornali "ucciso uno schizofrenico"?
    Non credo.
    Se la gente vedesse le donne dai capelli rossi come "qualcuno da discriminare" è altamente probabile che leggeremo:
    "Uomo uccide una rossa e una donna", non credete?
    Oppure pensiamo ad un mondo dove i contadini sono discriminati:
    "Uomo uccide un contadino e un uomo".
    Non ha senso vero?

    Ma allora perché allora per le persone transgender si dovrebbe dare importanza alla loro condizione psico/fisica?

    Oltretutto ci dimentichiamo una cosa importantissima: Anche essere cisgender è una condizione psicologica, o meglio, hanno avuto un processo di identificazione del proprio genere esattamente come i transgender.
    Quindi, per coerenza, minimo avremmo dovuto leggere: "Uomo uccide una donna transgender e una donna cisgender."


    Purtroppo, in questo mondo, UN trans* è solo UN trans* per i giornalisti e per chi legge.
    Non è una persona e neanche un essere umano. E' un mostro. Un deviato. O "al limite" un prostituto.
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    Rian Dove



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    Ha un corpo da top, ma un volto mascolino che le ha causato molti problemi nel mondo della moda

    Aumentano le sfaccettature poliedriche del concetto di modella/modello nel mondo della moda. Dopo l'indossatrice skinny è arrivata quella curvy; dopo l'uomo androgino che posa per le sfilate femminili ora arriva il centauro del fashion, la modella donna col volto da uomo. Si chiama Rain Dove e anche lei cerca il suo spazio nell'Olimpo del fashion.

    Rain si definisce cisgender e le sue fattezze la fanno spesso scambiare per transgender o addirittura per un uomo. Lei preferisce considerarsi multitasking, una sorta di modella che va bene sia per le sfilare per lui sia per lei anche se rivendica il suo diritto ad essere una bellezza femminile non convenzionale, ma comunque donna.

    Ad inizio carriera, dopo essersi presentata per una campagna Calvin Klein è sì stata scelta, ma per la collezione uomo cosa che l'ha molto delusa e le ha dato la scintilla per iniziare a sensibilizzare l'opinione pubblica sul suo caso, sulla teoria gender e sui canoni non convenzionali di bellezza.

    La sua ultima provocatoria campagna riguarda gli angeli di Victoria Secret's. Rain, che è una donna dalle curve al posto giusto e dalle forme seducenti, ha seri problemi per lavorare perchè il suo viso è spiccatamente mascolino.

    La Dove, però, non accetta di non poter sfilare solo perchè rappresenta una bellezza fuori dalla standard e, per Elle.com, ha giocato con photoshop incollando i volti degli Angeli della passerella sul suo corpo a dimostrare che lei vale come le altre.

    In molti, però, pur sposando la sua causa e comprendendone la filosofia di fondo, non farebbero a cambio per nulla al mondo tra il volto di Rain in costume Victoria's Secret e quello, per esempio, di Adriana Lima.
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    Dylan Ferrara



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    RAGAZZA O RAGAZZO?
    "Ehi gente, voglio dirvi qualcosa...
    E PER PIACERE CONDIVIDETE!
    Quattro giorni fa ho ricevuto una delle mie prime foto internazionali, con le quali presto nuovi progetti fuori dai nostri confini mostreranno cos'è l'androginia.
    Prima di ieri, un direttore che si occupava delle mie fotografie - Elys Berroterán - ha postato sul suo account Instagram il lavoro completo e, nel giro di tre ore, il social network l'ha rimosso perché "spingeva" a infrangere le regole, giustificando l'essere senza maglietta. Tre giorni fa la foto qui sul mio Facebook personale mi è stata rimossa e io sono stato bloccato per 24 ore, per lo stesso motivo di Instagram.
    Intendo, sono stato bloccato per una foto professionale che mostrava il mio petto, ma non vengono tolte di mezzo le persone che mettono in bella mostra contenuti sessuali? Che Facebook non sappia cos'è l'androginia? O piuttosto viviamo in un mondo sbagliato? Dico ancora grazie a Dio perché le mie foto saranno esposte negli USA attraverso la rivista vaunt".


    Tumblr: http://dylanferraraandrogynous.tumblr.com/
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    Cullen Halstead



    Model
    Male
    Hampton, Virginia, US
    21 anni



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    Su di me:

    "Ciò che cerco da questo sito è un'opportunità di rivelarmi al pubblico e alle figure professionali per lavorare nell'ambito della recitazione, della moda e dello spettacolo.
    Nel complesso, il mio stile ha un qualcosa di androgino, il quale non implica il cross-dressing esplicito, ma un accenno di femminilità al mio guardaroba e al mio stile di vita.
    Frequentemente, quando vesto casual, vengo scambiato per una persona del genere opposto.
    Il metodo più affidabile per contattarmi è usare l'email e il cellulare, in aggiunta a Facebook.
    Sono limitato dalla mia lontananza a spostarmi per lavoro, dunque tenete in considerazione una distanza entro le tre-quattro ore di guida dalla penisola meridionale della Virginia."



    Tradotto da: www.modelmayhem.com/2214827
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    ORLANDO (Florida) - È entrato in un locale gay di Orlando e ha aperto il fuoco, uccidendo almeno 50 persone e ferendone altre 53, un bilancio che fa di quella odierna la peggior strage compiuta con armi da fuoco (e quindi esclusi gli attentati con bombe o l'11 settembre) nella storia degli Stati Uniti. Una strage dietro la quale non si sa ancora con certezza se ci sia un gesto omofobo di una persona evidentemente instabile o un atto terroristico.

    E un'altra notizia - arrivata dall'altra parte degli States - nutre il timore che si possa trattare di un atto coordinato: James Howell, 20 anni, è stato arrestato a Santa Monica, in California, mentre era diretto al Gay Pride di Los Angeles con un arsenale nell'auto, tre fucili d'assalto, numerose munizioni e 18 litri di prodotti chimici con cui si possono fabbricare ordigni rudimentali. Le indagini sono ancora in corso, ma il sindaco Garcetti esclude un collegamento con il massacro di Orlando.

    Il responsabile della strage alla discoteca Pulse è stato identificato come Omar Mateen, guardia giurata, anno di nascita 1986, americano e figlio di genitori afgani. In quanto guardia, l'uomo aveva due licenze per portare armi, una di categoria D - destinata ai privati che svolgono funzione di security officer - e l'altra di categoria G. Mateen è entrato nella notte nel locale, armato di una pistola e di un fucile mitragliatore d'assalto, e ha aperto il fuoco sulle persone che stavano ballando.

    Dopo essersi barricato all'interno della discoteca e aver trattenuto numerosi ostaggi per ore, l'assalitore è stato ucciso in uno scontro a fuoco con gli agenti.

    "Non è ancora stato accertato se la sparatoria al club gay di Orlando sia un crimine di odio o un atto terroristico", sottolinea l'Fbi, che indaga su possibili legami tra Mateen e lo Stato islamico. Una fonte della polizia ha raccontato alla Nbc che il killer avrebbe chiamato il 911 prima della strage giurando fedeltà al Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi. E l'Fbi anche in passato aveva sospettato legami del killer con l'estremismo islamico, ma le indagini non avevano portato a nulla. Mateen fu interrogato due volte, sia nel 2013 che nel 2014.

    Dal web arriva una prima rivendicazione dello Stato islamico attraverso uno dei canali utilizzati dal Califfato, l'Amaq news agency, che definisce Mateen "un nostro combattente". I simpatizzanti dell'Is celebrano sul web la sparatoria di Orlando come "il miglior regalo per il Ramadan". I jihadisti, riferisce il sito di monitoraggio delle attività terroristiche Site, lodano il killer: "Possa Allah accogliere l'eroe che lo ha fatto e ispirare altri a fare lo stesso". Un altro utente, come riporta il sito di monitoraggio Memri Jttm, ha postato le foto di Mateen commentando: "Questo è l'eroe che ha ucciso 25 crociati pervertiti in un nightclub, possa Allah accettarlo tra i suoi martiri".

    Ma dall'ambito familiare le testimonianze contrastano con l'ipotesi della radicalizzazione di un cittadino nato e cresciuto negli Usa. L'ex moglie parla di un uomo "poco religioso", mentre il padre, Seddique Mateen - di cui pure i media riportano posizioni a favore dei Talebani - poche ore dopo la strage ha detto che un bacio tra due gay potrebbe essere la molla che ha fatto scattare la rabbia: "Il movente religioso non c'entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato. Siamo scioccati come il resto dell'America".

    Personalmente, penso che l'attentato verificatosi non sia stato differente da quello di Parigi o Bruxelles di qualche mese fa... Ma sui Social o sulle TV si può notare molta meno empatia. Quasi nessuno oggi ha cambiato l'immagine profilo, quasi nessuno ha condiviso la notizia, quasi nessuno ha ricordato le vittime.

    Ma quello che mi chiedo è: Perchè?
    Perchè?
    Perché ci sono uomini che ancora nel 2016 impediscono l’affermazione della libertà sessuale?
    Perché, a livello culturale, ci sentiamo più a nostro agio di fronte ad un’immagine che ritrae due uomini che si puntanto contro la pistola, invece che di fronte all'immagine di due uomini che si baciano?
    Probabilmente perché, nella nostra società. maschilista, brutale e violenta, gli uomini con delle armi corrispondono allo stereotipo di mascolinità, dunque è qualcosa di giusto.
    Due uomini che si amano invece? "E' contro natura, diranno i più."
    Ma se fosse davvero contro natura, perché esiste in natura l'amore ed il sesso omosessuale?
    Perché?
    Non credete che se fosse contro natura ci sarebbero dei veri ostacoli ad impedire l'omosessualità?
    Un uomo non può volare. E' contro natura.
    E di fatti se ci prova, buttandosi dal tetto non spicca il volo.
    Ma un uomo può amare un altro uomo.
    Una donna può amare un altra donna.
    Dov'è l'ostacolo?
    Sapete, ne vedo solo uno. L'omofobia.
    E’ su questo, probabilmente, che dobbiamo ragionare. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [...] senza distinzioni di sesso [...], di condizioni personali e sociali”, recita la nostra Costituzione. Eppure siamo ancora qui a disquisire!
    Proveniamo da una cultura antica – mi riferisco in particolare a quella greca – che non solo ammetteva la pratica omosessuale, ma addirittura la auspicava.
    Eppure non riusciamo ancora ad andare oltre la semplice tolleranza, che è indifferenza e distacco!
    Esisterebbe il problema “omosessualità sì o omosessualità no” se ciascuno di noi considerasse l’altro per la sua peculiare infinita dignità di persona? Esisterebbero le parole “lesbica”, “gay”, “uomo”, “orgoglio gay”, “donna”, ecc. se smettessimo di parlarne e cominciassimo invece a comportarci da uguali?

    Edited by Andrew Floyd - 13/6/2016, 15:42
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    Kato Youji: «Iwaki-san.... Sentire dentro di te la persona che si ama è qualcosa che va oltre il piacere fisico, eh... Spero di riuscire presto anch'io a farti provare la stessa cosa.»
    Iwaki Kyousuke: «...»
    Kato Youji: «Perché ti sei fermato? E' ok...»
    Iwaki Kyousuke: «Eh... Aah... Sei sicuro che sia ok?»
    Kato Youji: «Eh?»
    Iwaki Kyousuke: «Voglio dire.... di solito sei tu quello che... lo mette dentro... Se preferisci essere tu a farlo... per me... va bene. »
    Kato Youji: «Le cose non stanno così Iwaki-san.Hai avuto la sensazione che assumendo un ruolo attivo nel rapporto avresti accettato i miei sentimenti, e questo non ti va. Perché così non avresti piùla scusa... di essere vittima delle circostanze, vero?»
    [...]
    Iwaki Kyousuke: «Kato... Perdonami...»
    Kato Youji: «Iwaki-san?»
    Iwaki Kyousuke: «Perdonami...»
    Kato Youji: «Non fa niente Iwaki-san... Se non sei riuscito a farmi tuo... è perché hai pensato che non sarebbe stato bello nei miei confronti se lo avessi fatto alla leggera.
    Questo vuol dire che hai riconosciuto che faccio sul serio, no?
    Tranquillo posso aspettare. Non deve essere per forza adesso. Fammi tuo quando te la sentirai di farlo.»


    (Manga: Tra le braccia della Primavera della Youka Nitta)
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    Nessuno nasce Gay (o Etero): le 5 Ragioni del Perché




    Solo perché un argomento è politicamente strategico, non vuol dire che sia vero:

    Un paio d’anni fa, la Campagna per i Diritti Umani, probabilmente l’organizzazione gay/lesbo più potente del Paese, ha risposto alla dichiarazione del politico Herman Cain che diceva che essere gay è una scelta. Hanno chiesto ai loro membri di dire: “Diciamo a Herman Cain di mettersi al passo con i tempi! Essere gay non è una scelta!” Hanno intuito che le dichiarazioni di Cain potevano essere “pericolose”. Perché? “ Perché dire che l’omosessualità è una scelta dà credito ingiustificato alle pratiche sonoramente smentite come le terapie di ‘conversione’ o di ‘riparazione’. I rischi associati ai tentativi di cambiare consapevolmente l’orientamento sessuale di una persona includono depressione, ansia e comportamenti auto-distruttivi.”
    Il problema di queste dichiarazioni è che invadono le teorie biologiche con una forza quasi coercitiva ed obbligatoria, suggerendo che chiunque descriva il desiderio omosessuale come una scelta o una costruzione sociale dia adito alle teorie del nemico. Nel 2012, l’estensione di come la biologia dei gay sia diventata un imperativo morale e politico è uscita completamente allo scoperto quando l’attrice Cynthia Nixon, commentando con un giornalista del New York Times Magazine della sua “scelta” di intrattenere una relazione lesbica dopo molti anni di soddisfatta eterosessualità, ha suscitato l’oltraggio degli attivisti gay/lesbo. Come ha commentato uno scrittore gay inorridito, “[Nixon] è caduta volontariamente in una delle trappole della destra (politica, NdT) … I fanatici religiosi citeranno questa donna ogni volta che vorranno negarci i nostri diritti civili.” Nixon, messa considerevolmente sotto pressione dai gruppi legali gay/lesbo, ha ritrattato la sua dichiarazione qualche settimana dopo, dicendo che probabilmente era nata potenzialmente bisessuale.
    Sì, è vero che gli etero sono più tolleranti quando pensano che I gay e le lesbiche non hanno nessuna scelta su ciò. Se il desiderio omosessuale è radicato, allora non possiamo cambiarlo; dobbiamo convivere con questa condizione, e sarebbe ingiusto giudicarci per qualcosa che non possiamo cambiare. Ovviamente, dicendo ciò, diciamo anche che, se potessimo scegliere, sceglieremmo di essere eterosessuali. Qualsiasi persona sana sceglierebbe l’eterosessualità (non è così, vedi qui -link nel testo, NdT-). E quando gli omofobi arrivano alla conclusione opposta - che il desiderio omosessuale è qualcosa che possiamo scegliere - allora vogliono aiutarci a fare la scelta giusta, quella eterosessuale. E vogliono offrirci quest’aiuto nella forma di terapie shock e violente, e altre tecniche di “conversione”. Alla luce di tutto ciò, posso assolutamente capire perché è più sicuro credere che siamo nati così, e farlo credere come se le nostre vite dipendessero da questo ( perché, per alcuni, è veramente una questione di vita o di morte). Senza dubbio, la maggior parte degli etero “progressisti” e la maggioranza dei gay e bisex - come Lady Gaga - credono fermamente che il nostro orientamento sessuale sia innato e hanno preso la loro direzione seguendo i movimenti gay e lesbo più diffusi, che hanno sostenuto fortemente questo punto di vista.
    Ma il fatto che l’ipotesi del “siamo nati così” abbia avuto una grande risonanza politica per i gay e per le lesbiche non ha niente a che fare col fatto che sia vero. Probabilmente, come gay, vogliamo unire le nostre forze e credere che sia vero perché è politicamente strategico. Sarebbe interessante. Ma non lo farebbe diventare vero.

    La scienza si sbaglia (Parte I) :

    Alle persone piace citare l’ “evidenza scientifica schiacciante” che l’orientamento sessuale sia biologico in natura. Ma fatemi vedere uno studio che afferma di averlo provato, e io vi mostrerò un progetto di ricerca imperfetto. Prendiamo un esempio: nel 2000, un gruppo di ricercatori all’UC Berkeley condusse uno studio secondo il quale era più probabile che le lesbiche avessero una struttura della mano più “mascolina” rispetto alle donne eterosessuali. Si presume che la maggior parte degli uomini abbia l’anulare più lungo dell’indice, e che le donne abbiano l’esatto opposto (oppure che abbiano l’indice e l’anulare della stessa lunghezza). Secondo questo studio, le lesbiche avrebbero più probabilità di avere quello che chiameremmo “ mani da uomo”. I ricercatori hanno concluso che questa scoperta supporta la loro teoria secondo la quale il lesbismo potrebbe essere causato da un “lavaggio androgino fetale” nell’utero - e cioè, quando i feti femminili sono esposti a livelli alti di ormoni mascolini, il risultato sarà una forma di mascolinità femminile: mani da uomo e… attrazione verso le donne. Ma questo studio fa lo stesso errore che moltissimi altri hanno fatto: non sa distinguere correttamente tra il sesso (maschile o femminile) e l’orientamento sessuale (eterosessualità ed omosessualità). In altri termini, il fatto che una donna sia “mascolina” (che è una costruzione sociale) o che sia stata sottoposta ad alti livelli di ormoni maschili non ha necessariamente a che fare con il fatto che sia o meno attratta dalle donne. Accetteremmo questa teoria se avessimo accettato la premessa eteronormativa che le persone mascoline (o uomini) sono naturalmente attratti dalla femminilità e che le donne normali (femminili) sono naturalmente attratte dagli uomini. E qui sorge il pregiudizio. Molte donne “mascoline” eterosessuali (siete mai stati nelle zone rurali del Sud?) vorrebbero che sapessimo che il loro sesso non si allinea con il loro desiderio sessuale in nessun modo. E anche molte lesbiche femminili lo vorrebbero.
    La linea di fondo è che queste idee concernenti il desiderio sessuale sono fortemente legate alle idee sbagliate di sesso e alla presunzione che l’eterosessualità sia naturalmente predefinita, e che la scienza debba ancora avvicinarsi a questa materia in maniera oggettiva. Per un esame attento e completo delle carenze e dei difetti nelle ricerche più famose e più citate sull’orientamento sessuale, si veda il libro eccezionale di Rebecca Jordan-Young “Brain Storm: The Flaws in the Science of Sex Differences” (Harvard University Press, 2011).


    La scienza si sbaglia (Parte II):

    Un altro problema ancora più grande sulla scienza dell’orientamento sessuale è che cerca di trovare le cause genetiche dell’essere gay, come se tutti sapessimo cosa sia. Dire che ‘essere gay’ sia genetico è impegnarsi nel campo della scienza che dipende da una comprensione recentissima storicamente e specificatamente euro-americana su cosa significhi essere gay. Nell’Antica Grecia, le relazioni sessuali tra uomini di classe agiata e ragazzini adolescenti era una pratica culturale comunemente accettata. Secondo gli storici Michel Foucault e Jonathan Ned Katz, questo tipo di relazioni era considerato la forma di amore più lodevole, sostanziale e divina (mentre il sesso tra un uomo e una donna era, a tutti gli effetti, come il sesso tra un uomo e il suo schiavo). Se per ‘gay’ quello che vogliamo dire è che un uomo abbia frequenti e sincere relazioni sessuali con un altro uomo, crediamo davvero che qualcosa di completamente differente accadesse nel patrimonio genetico degli Antichi Ateniesi? Qualche evento evoluzionario occasionale ha permesso agli antenati di Platone di sbarazzarsi di tutti quei geni eterosessuali? E cosa vogliamo dire riguardo alle culture tradizionali native in cui tutti i ragazzi vengono sottomessi a rituali di passaggio omosessuali? Non immaginiamo che potremmo identificare qualche prova genetica della propensione all’ingoiare sperma come un’iniziazione culturale alla virilità? E che vogliamo pensare del fatto che tutte le culture del mondo in cui il sesso omosessuale maschile non voglia dire essere gay tranne se fatto in specifiche circostanze (per esempio, sei gay solo se sei il partner sessuale ricettivo, se sei femminile)? E parlando di questo, cosa vogliamo dire del fatto che gli Stati Uniti sono proprio una di queste culture? Quando giovani ragazze del college si leccane le tette a vicenda alle feste di confraternita, o quando giovani ragazzi del college si ficcano le dita nei loro culi a vicenda mentre vengono forzati dai loro confratelli, non lo chiamiamo gay - lo chiamiamo “girls gone wild”(cattive ragazze, sballate NdT) o “nonnismo”. Il punto è che molte persone assumono un comportamento omosessuale ma in qualche modo parliamo di origini genetiche dell’omosessualità come se ci fosse chiaro chi sia gay e chi no, e come se fosse chiaro che i “geni gay” siano un’esclusiva di chi è culturalmente e politicamente gay(ossia le persone che sono veramente gay). E’ leggermente arbitrario, non credete?
    Solo 150 anni fa, gli scienziati si misero alla ricerca dell’evidenza fisiologica che le donne fossero isteriche. L’isteria, secondo la definizione medica Vittoriana, significava che l’utero di una donna si era spostato dalla sua posizione corretta e fluttuava nel suo corpo causando tutti i problemi possibili - come il femminismo, ed altri problemi che suscitavano grande preoccupazione. E indovinate un po’, ne trovarono le prove, e pubblicarono libri ed articoli per provarlo e documentarlo. E cercarono e trovarono anche le prove che i discendenti di Africani e Asiatici erano intellettualmente e moralmente inferiori dei discendenti di Europei. Molti libri dedicati a instaurare queste credenze ovviamente assurde e violente come dati scientifici legittimi e incontrovertibili furono pubblicati . Allo stesso modo, la scienza dell’orientamento sessuale ha una storia lunga e inquietante. Negli ultimi anni del 1800 e agli inizi del 1900, si credeva che gli omosessuali avessero gli occhi piccoli e luccicanti, strutture facciali particolarmente angolari e “cattivo sangue”. Oggi, apparentemente, abbiamo dita che cambiano in base al sesso e cervelli da gay.
    E’ possibile che chi si identifichi come “gay” negli Stati Uniti (ancora una volta, ricordate che “gay” è un concetto specifico culturale e storico), condivida una fisiologia comune? Può essere. Ma anche se fosse così, sappiamo veramente il perché? Senza dubbio, potremmo scoprire (come lo ha fatto Simon LeVay) che gli uomini che si identifichino come gay condividano un certo tratto - un nucleo VIP SCN (nucleo soprachiasmatico, formato da gruppi di neuroni, che contribuisce alla regolazione dei ritmi circadiani endogeni, l'orologio biologico, NdT), dell’ipotalamo più grande, per esempio. Ma come facciamo a sapere se questo “ingrandimento” sia un sintomo o la causa della loro omosessualità, e non, diciamo, un sintomo o la causa della loro propensione al coraggio, creatività o ribellione? In una cultura omofoba, hai bisogno di coraggio (e altri tratti fantastici) per essere queer. Forse questi tratti della personalità sono quelli che sono attualmente osservati sotto il microscopio. E, certamente, c’è la domanda eterna: perché gli scienziati non cercano le cause genetiche dell’eterosessualità? O della masturbazione? O dell’interesse verso il sesso orale? La ragione è che nessuno di questi atti sessuali viola le norme sociali attuali, almeno non così fortemente da essere percepite come aberrazioni sessuali. Ma non è sempre stato così. Nel 19° secolo, gli scienziati erano interessati alle origini biologiche della “perversione della masturbazione”. Erano interessati perché credevano che fosse patologica, e volevano sapere se fosse possibile correggerla.
    Alla fine, quello su cui possiamo contare è che la scienza dell’orientamento sessuale produrrà dati che rispecchiano il più grossolano e sessista binarismo di genere che circola nell’imaginario collettivo. Questa ricerca riporterà che le donne sono innatamente più sessualmente fluide degli uomini, capaci di eccitarsi con quasi qualsiasi cosa (hmmm… dove ho già sentito quest’idea oltre che nella ricerca di Lisa Diamond? Ah sì, nella pornografia eterosessuale.) Riporterà che gli uomini sono sessualmente rigidi, i loro desideri impermeabili. Ci dirà che gli uomini etero non possono eccitarsi con gli uomini, e che per gli uomini gay l’idea ripugnante di fare sesso con delle donne sia profondamente radicata. A prescindere da cos’altro potremmo dire riguardo la correttezza di questi studi, quello che per me è evidente è che sono stati usati per autorizzare l’omofobia per gli uomini etero, e la misoginia per gli uomini gay.

    Solo perchè hai avuto sempre desideri omosessuali o eterosessuali per quanto puoi ricordare, non vuol dire che sei nato eterosessuale o omosessuale.

    Ci sono tantissime cose che ho fatto oppure provato per tantissimo tempo. Mi è sempre piaciuto discutere. Mi è sempre piaciuto disegnare scarpe e piedi. Mi è sempre piaciuto il formaggio cheddar. Ho sempre sentito una forte connessione con la musica allegra pop,trash. Questi sono stati degli aspetti di me stesso per tantissimo tempo, e ognuno di loro rappresenta un mio forte impulso. Ma sono nato con il desiderio di mangiare formaggio cheddar o di fare disegni di piedi? Questi desideri sono identificabili in qualche parte del mio corpo, in un qualche mio gene? Sarebbe difficile affermarlo, perché potrei essere nato e cresciuto in Cina, dove il formaggio cheddar è praticamente inesistente e non avrebbe potuto essere parte della mia vita. E mentre possa essere nato con un qualche potenziale artistico, sicuramente il nostro materiale genetico non può essere così’ specifico da determinare che io avrei amato disegnare scarpe con la zeppa. Il punto è che quello che desideriamo nell’infanzia è molto più complesso e sfaccettato di quello che le scienze biologiche possono spiegare, e questo vale anche per il desiderio sessuale. Il materiale di base grezzo ci sarà pure (come un possibile potenziale creativo), ma i dettagli - beh, quelli li dobbiamo scoprire noi.

    Segretamente, sapete già che i desideri sessuali delle persone prendono forma grazie al loro contesto sociale e culturale.

    Molti adulti si preoccupano che, se permettiamo ai maschietti di vestirsi da principessa e di mettersi lo smalto sulle unghie, in futuro potrebbero avere inclinazioni gay. Anche i genitori più moderni (includendo i genitori gay e lesbiche) si preoccupano che introdurre “troppo” i loro bambini al mondo del queer possa essere un modo per spingerli verso l’omosessualità. Allo stesso modo, molti si preoccupano che molte donne siano introdotte al femminismo nei college, e che se diventassero troppo arrabbiate o indipendenti, potrebbero decidere di essere lesbiche. Ma se credessimo veramente che l’orientamento sessuale fosse congenito - o presente al parto - allora nessuno si preoccuperebbe delle influenze sociali che potrebbero avere degli effetti sul nostro orientamento sessuale. Ma penso che in realtà sappiamo tutti che il desiderio sessuale è profondamente soggetto alle forze culturali, sociali e storiche. Sappiamo che se il mondo oggi fosse un posto totalmente diverso, un posto dove l’omosessualità fosse culturalmente comune ed accettata (come nell’Antica Grecia), vedremmo molte più persone abbracciare i loro desideri omosessuali. E se fosse veramente così, allora non avrebbe niente a che fare con la genetica.
    Il concetto di “orientamento sessuale” ha meno di 150 anni, ed è recente come la nozione che le persone dovrebbero scegliersi sulla base di una attrazione romantica. Molto di ciò che sentiamo naturale ed immutabile sui nostri desideri - includendo anche i tipi di corpo e di personalità da cui siamo attratti - è condizionato dalle nostre culture. La maggior parte degli uomini etero Americani, per esempio, vi diranno che hanno un’avversione viscerale verso le donne con molti peli sotto le ascelle. Ma quest’avversione, non importa quando profonda sia nella psiche dell’uomo e quanto innegoziabile sia, è difficile che possa essere genetica. Fino all’ultimo secolo, l’intera popolazione femminile mondiale aveva peli sotto le ascelle, e in qualche modo il sesso eterosessuale è sopravvissuto. Alle persone piace usare il fatto che le terapie di “conversione” falliscano per dimostrare che l’omosessualità è innata. Prima di tutto, queste conversioni non falliscono sempre; se fai diventare qualcuno disgustato dai suoi desideri, puoi cambiarli. Chiamiamola una ‘tragedia di repressione’ , o chiamiamola ‘un risveglio religioso’ - a prescindere, il punto è che possiamo cambiare e lo facciamo. Per esempio, alle scuole superiori e al college, i miei desideri sessuali erano profondamente legati al sessismo. Volevo essere una ragazza attraente, e volevo che gli uomini potenti mi desiderassero. Ero un’autentica eterosessuale come qualsiasi altra donna che conoscessi. Ma più tardi, molti anni passati all’esplorazione delle politiche femministe, quello che una volta trovavo desiderabile (l’eterosessualità e il sessismo) diventò assolutamente sgradevole. Diventai critica verso l’omofobia e il sessismo in un modo che non permise più a queste idee di determinare la forma dei miei desideri. Se questo non fosse successo, senza dubbio avrei sposato un uomo. E se non fosse stato un completo coglione, probabilmente sarei stata abbastanza contenta. Invece, sono stata attratta dal queer per vari motivi politici ed emotivi, e da questo mio punto di vista vantaggioso oggi, credo che sia uno dei desideri migliori che abbia mai coltivato. [Vuol dire che vostra figlia potrebbe decidere di essere lesbica se seguisse alcuni corsi di studi sulle donne? Sì. Cosa farete adesso?!]
    Probabilmente la cosa più importante è che, il fatto che potremmo coltivare o “scegliere” qualcosa non vuol dire che sia una parte triviale, temporanea o meno vitale di ciò che siamo. Per esempio, la religione è una scelta? Sicuramente lo è se definiamo ‘scelta’ come qualcosa che non sia una parte immutabile della nostra fisiologia. Ma molti filoreligiosi si sentirebbero profondamente offesi ed equivocati se suggerissi che le loro credenze religiose siano solo una fase, un esperimento, o una parte meno significativa di quello che sono rispetto a, diciamo, il loro colore dei capelli. le scelte sono complesse. Le scelte hanno una profondità enorme. E sì, le scelte sono allo stesso tempo sia forzate che fluide - esattamente come i nostri corpi.

    Post Scriptum:

    Ultimamente, le condizioni prefissate nel dibattito pubblico riguardanti questa materia - biologia versus “scelta” - sono abbastanza limitate, soprattutto perché “scelta” non è il termine più utile che potremmo usare per descrivere tutte le possibilità che si trovano al di là della biologia. Moltissimi fattori sociali, culturali e strutturali possono dare forma all’incarnazione dei nostri desideri e delle nostre possibilità erotiche. Il fatto che questi fattori non sono psicologici all’origine non vuol dire che non siano coercitivi o soggettivanti, risultanti in una condizione reale o percepita della fissità o della “non scelta”. Sappiamo che i fattori sociali si sono personificati e soggettivizzati nel corso del tempo. E rimango comunque dell’idea che il concetto di “scelta” - o qualcosa del genere che sia - descriva la possibilità di una relazione con i nostri desideri sessuali critica e riflessiva. Personalmente, l’idea di non avere nessun controllo su chi o cosa desidero è un grande disincentivo sessuale per me, così respingo costantemente quello che sento come i limiti dei miei desideri. Per esempio, ho attraversato un periodo in cui spingevo me stessa a frequentare femmes perché avevo delle buone ragioni per sospettare del perché le avessi eliminate dal mio campo di azione nelle relazioni. Quando mi è sembrato che non avrei mai potuto essere non monogama, ho deciso di stabilire un mio obiettivo nell’almeno provarci. Quando ho realizzato che gli unici che mi attraevano veramente erano degli alcolisti ribelli, ho stroncato anche questa abitudine sul nascere. Quando ho pensato che non avrei mai potuto giudicare sexy gli uomini molto pelosi, mi sono concessa di esaminare la mia attrazione verso Javier Bardem. Quando i miei gisti e le mie inclinazioni incominciano a consolidarsi, divento sospettosa e delusa. Allora, nell’interesse dell’apertura totale, scrivo sotto la prospettiva di qualcuno che trova la fissità sessuale decisamente poco interessante, e che crede che ci siano delle ottime regioni femministe e queer per fare inventari frequenti e critici dei lati della nostra sessualità che crediamo che non possiamo o che non vogliamo cambiare.

    Traduzione di: https://socialinqueery.com/2013/03/18/no-o...-5-reasons-why/

    Edited by Andrew Floyd - 3/6/2016, 16:44
  11. .

    Girl Friends



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    Titolo Originale: ガールフレンドス
    Numero Volumi: 5
    Numero Capitoli: 35
    Autrice: Morinaga Milk
    Genere: Yuri, Drammatico, Slice of Life, Scolastico.

    Trama:
    Kumakura Mariko e Oohashi Akiko sono due ragazze profondamente diverse. La prima, Mari, riservata, studiosa, diligente e ben poco dedita alla vita sociale. La seconda, Akko, estroversa, socievole, molto attenta alla cura del proprio aspetto e poco allo studio. Non si direbbe che due ragazze così diverse possano in realtà avere un'affinità talmente elevata da porre le basi per un'amicizia estremamente intensa.
    Il giorno in cui Akko si fa avanti, incuriosita da Mari, chiedendole di tornare a casa insieme, coinciderà con l'inizio di una storia piena di sviluppi, sorrisi, lacrime ed imprevisti lungo un percorso emotivo non privo di ostacoli.

    Recensione:
    'Girl Friends', come già si intuisce dal titolo, è la storia di due normalissime ragazze giapponesi che frequentano la stessa classe, e che come tali si trovano a vivere lo stesso ambiente e la stessa quotidianità. Profondamente diverse, non si sono mai parlate, fino a che un giorno Akiko, la più spigliata e intraprendente delle due, decide di provare a fare amicizia con Mari, senza nessun apparente interesse. Le due ragazze sono profondamente diverse, come già detto, e ovviamente la cosa salta agli occhi dei lettori fin da subito. Ed è quello che fin da subito mi ha fatto un po' storcere il naso, perché avendo letto recensioni positivissime su questa serie non mi aspettavo il solito cliché Ragazza Carina e Spigliata vs. Secchiona Timida e Sola. Ma così stanno le cose. Comunque, dopo il primo dialogo un po' imbarazzante le due fanno amicizia, e in poco tempo Mari diventa parte integrante del gruppo di Akko (composto da altre due ragazze, entrambe perfettamente rappresentanti lo stereotipo della ragazza 'bella e ricercata dai ragazzi' e della ragazza 'otaku e cosplayer'). Insomma fino a qui una serie di stereotipi e clichè e null'altro. Quello che mi aspettavo dalle premesse era qualcosa di simile alla trasformazioni della loro relazioni in un altro cliché narrativo, ovvero l'una carina e spigliata, innamorata e sessualmente pronta, e l'altra timida e insicura che finisce per essere una vittima (felice) delle pulsioni dell'altra. Ma, ta daan, la cose invece vanno molto molto diversamente. Il rapporto che si va a creare durante il corso della narrazione fra le due ragazze non è solo molto ben costruito e realistico (anche se un po' lento dalla seconda metà dell'opera in poi) ma è soprattutto molto dolce e delicato. Essendo questo manga uno Shōjo-ai ovviamente è quasi del tutto privo di sesso e di nudo e, quel poco che c'è, è raccontato comunque in modo molto soft e velato.
    Ma se c'è una cosa di cui è pieno questo manga, quelle sono le incomprensioni. Le due protagoniste sembrano chiacchierare tanto e continuamente tramite i cellulari e fuori da lezioni, ma sembra che se sulle cose stupide si riescano ad accordare al volo, i dibattiti sulle questioni importanti non accadono mai. Un'altra cosa che mi sento proprio di criticare di questo manga è il fatto che molte volte i capitoli si chiudono con dei tagli assurdi, e il capitolo dopo inizia giorni dopo con situazioni e dialoghi diversi: sinceramente io trovo questi cut un po' troppo estremi e adatti solo a fare confusione e a rovinare l'opera. I punti forti del manga sono invece, a mio parere, due: il fatto che la storia è fortemente realistica, e il fatto che le due ragazze sono dei personaggi ben più sfaccettati e complessi di quello che all'inizio potrebbe apparire. La naturalezza della storia riesce davvero a trasmettere i sentimenti delle due ragazze in modo efficace ad ogni tipo di lettore, mentre il fatto che le ragazze siano così interessanti e sfaccettate aiuta molto a ritrovarsi nella loro vita quotidiana e a capire di più perché vedono un problema da un certo punto di vista rispetto ad un altro. Anche i discorsi sono molto fluidi e non si rischia mai di perdersi tra un balloon e l'altro, anche se come già ho detto, certe volte la storia procede decisamente a rilento.
    Discutendo un po' invece lo stile di disegno, anche qui ho un paio di osservazioni che reputo importanti: questa mangaka disegna e realizza ogni vignetta in una maniera molto pulita e curata, crea questi corpi perfetti, questi movimenti fluidi e mostra una ricchezza di particolari notevole, ma poi su cosa si perde? Le facce delle protagoniste: io le ho trovate spesso sproporzionate, troppo squadrate e con delle espressioni spesso infantili e un po' inverosimili. Ovviamente non voglio generalizzare, anche perché man mano che il manga continua le cose vanno meglio, ma all'inizio determinate espressioni stile Bambi risultano parecchio fuori luogo. Dopotutto ok che sono ragazzine e che questo è un manga per ragazze, però se vuoi rappresentare una storia dai toni realisti anche le espressioni delle protagoniste dovrebbero essere realiste no?
    In sintesi comunque Girl Friends è davvero un'ottima opera, che riesce a farsi notare per il realismo e la dolcezza e delicatezza con cui certi temi sono rappresentati, e credo che leggerò volentieri futuro opere della Mangaka, che secondo me si presta bene sia a opere più soft come questa che a opere un po' più 'core'. Do all'opera un 8 abbondante, e concludo con una lode (obbligata) alle splendide copertine: ottimi i colori, ottimi i disegni e ottimo anche il font. Opera assolutamente consigliata!

    Edited by Andrew Floyd - 22/6/2016, 09:09
  12. .
    CITAZIONE (Desireè @ 31/5/2016, 09:33) 
    Mi sento entrambi... Non escludo che si possa avere due orientamenti che costituiscano la propria sessualità.

    Sono d'accordo. Io stesso potrei definirmi eteroflessibile e gynosessuale al momento.
    Mi piacciono molto le donne e gli uomini molto femminili non mi dispiacciono.
    Certo la mia ragazza potrebbe essere anche un uomo molto maschile e la amerei e desidererei allo stesso identico modo di adesso!
  13. .
    Ho fatto la prima! ^3^

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  14. .

    Identità Sessuali




    Allosessuale: Qualcuno che sperimenta l'attrazione sessuale. In pratica qualcuno che non è asessuale.
    Eterosessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per il sesso e il genere opposto al suo.
    Omosessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per il suo stesso sesso e genere.
    Bisessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per uomini e donne(cis e trans*).
    Bisessuale non binario: Qualcuno che prova attrazione per uomini e per donne, senza disdegnare chi ha un genere "ambiguo".
    Pansessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per ogni sesso e genere esistente, compresi quindi intersex(per il sesso) e Agender, Bigender, Demiboi, Demigirl, Genderfluid, etc(per l'identità di genere). In genere un pansessuale è attratto dalla personalità dell'individuo, indipendentemente dai suoi caratteri sessuali.
    "Pansessuale" contiene il concetto di "tutto" ("pan" in greco significa "tutto") e rimanda quindi all'idea che si possa essere attratti da chiunque.
    Polysessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per molti generi, ma non per tutti.
    Pomosessuale: Si tratta di un orientamento sessuale che viene utilizzato quando un individuo non desidera per la propria sessualità essere messo in pre-esistenti, categorie convenzionali.
    Androsessualità / androphilia: Si tratta di una attrazione sessuale per gli uomini, ma più comunemente per la mascolinità. Questo è diventato un identificatore popolare, in quanto non necessariamente si è attratti dall'identità di genere o dal sesso biologico della persona, ma, piuttosto dal loro aspetto (maschile).
    Gynesessualità / Gynecophilia: Si tratta di una attrazione sessuale per le donne, ma più comunemente per la femminilità. Questo è diventato un identificatore popolare, in quanto non necessariamente si è attratti dall'identità di genere o dal sesso biologico di una persona, ma, piuttosto dal loro aspetto(femminile).
    Asessuale: Un asessuale è un individuo che non sperimenta attrazione sessuale, o di esperienze di un livello così basso di attrazione sessuale che essi non ritengono che sia degno di nota.
    Come in tutte le sessualità, ci sono varie sfumature di asessualità. Alcune persone che si identificano come asessuali possono, o non possono masturbarsi, avere rapporti sessuali, creare relazioni etc.
    Slang: (Ace)
    Asessuale (Grey A/Gray A): Un individuo che identifica come grey-A, in genere normalmente, non sperimenta attrazione sessuale, ma può sperimentarla qualche volta, presentando però un basso desiderio sessuale o comunque non abbastanza da concretizzare l'atto sessuale.
    Qualcuno potrebbe anche godere e provare desiderio sessuale, ma solo sotto specifiche e limitate circostanze.
    Demisessuale: Qualcuno che si identifica come Demisessuale, non sperimenta attrazione sessuale a meno che non arrivi ad instaurare un forte legame emotivo con qualcuno.
    In generale i demisessuali non sono attratti da nessuno, finché non instaurano un forte legame emotivo, a quel punto possono provare attrazione e desiderio sessuale MA solo verso quella specifica persona.
    Slang: Demi
    Autosessuale: Un individuo che preferisce ricevere soddisfazione sessuale da se stesso e/o è sessualmente attratto da sé stesso.
    Mentre molti asessuali si possono identificare come autosessuali, questo non è un orientamento sessuale "asessuale", ed esistono autosessuali che non si riconosco come asessuali.
    In ogni caso "autosessuale" non è sinonimo di masturbazione.
    Skoliosessuale: Qualcuno che sperimenta attrazione sessuale verso individui che si identificano come non-binari.
    Questo orientamento è notevole, in quanto non descrive un'attrazione per i genitali o il sesso assegnato alla nascita.
    Eteroflessibile: Qualcuno che prova per lo più attrazione per il sesso e il genere opposto ma non escludo a priori di potersi rapportare con il proprio genere/sesso.
    Omoflessibile: Qualcuno che prova per lo più attrazione per proprio genere/sesso ma non esclude a priori di potersi rapportare con il sesso e il genere opposto.
    Androgynosessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per uomini e donne con apparenze androgine.

    NB: Se non sai che significa intersex, agender, bigender, demiboi, demigirl, genderfluid etc, vai a questo link: qui

    Edited by Andrew Floyd - 4/9/2016, 10:57
  15. .
    Io penso che chi non si medicalizza abbia tutto il diritto di esprimersi come meglio crede e senza per questo dover essere discriminato o sentirsi inferiore rispetto a chi fa altre scelte!
    Sì, ci vuole coraggio per transizione è verissimo, ma ci vuole altrettanto coraggio ad accettare il proprio corpo e ad iniziare a vederlo non più "femminile" - perché biologicamente è così - ma "maschile" perché appartiene ad un uomo.
    Un uomo "un po' diverso dalla media", ma solo esteticamente, e comunque sempre un uomo rimane!
57 replies since 6/12/2015
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