Nessuno nasce Gay (o Etero)

le 5 Ragioni del Perché

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    Nessuno nasce Gay (o Etero): le 5 Ragioni del Perché




    Solo perché un argomento è politicamente strategico, non vuol dire che sia vero:

    Un paio d’anni fa, la Campagna per i Diritti Umani, probabilmente l’organizzazione gay/lesbo più potente del Paese, ha risposto alla dichiarazione del politico Herman Cain che diceva che essere gay è una scelta. Hanno chiesto ai loro membri di dire: “Diciamo a Herman Cain di mettersi al passo con i tempi! Essere gay non è una scelta!” Hanno intuito che le dichiarazioni di Cain potevano essere “pericolose”. Perché? “ Perché dire che l’omosessualità è una scelta dà credito ingiustificato alle pratiche sonoramente smentite come le terapie di ‘conversione’ o di ‘riparazione’. I rischi associati ai tentativi di cambiare consapevolmente l’orientamento sessuale di una persona includono depressione, ansia e comportamenti auto-distruttivi.”
    Il problema di queste dichiarazioni è che invadono le teorie biologiche con una forza quasi coercitiva ed obbligatoria, suggerendo che chiunque descriva il desiderio omosessuale come una scelta o una costruzione sociale dia adito alle teorie del nemico. Nel 2012, l’estensione di come la biologia dei gay sia diventata un imperativo morale e politico è uscita completamente allo scoperto quando l’attrice Cynthia Nixon, commentando con un giornalista del New York Times Magazine della sua “scelta” di intrattenere una relazione lesbica dopo molti anni di soddisfatta eterosessualità, ha suscitato l’oltraggio degli attivisti gay/lesbo. Come ha commentato uno scrittore gay inorridito, “[Nixon] è caduta volontariamente in una delle trappole della destra (politica, NdT) … I fanatici religiosi citeranno questa donna ogni volta che vorranno negarci i nostri diritti civili.” Nixon, messa considerevolmente sotto pressione dai gruppi legali gay/lesbo, ha ritrattato la sua dichiarazione qualche settimana dopo, dicendo che probabilmente era nata potenzialmente bisessuale.
    Sì, è vero che gli etero sono più tolleranti quando pensano che I gay e le lesbiche non hanno nessuna scelta su ciò. Se il desiderio omosessuale è radicato, allora non possiamo cambiarlo; dobbiamo convivere con questa condizione, e sarebbe ingiusto giudicarci per qualcosa che non possiamo cambiare. Ovviamente, dicendo ciò, diciamo anche che, se potessimo scegliere, sceglieremmo di essere eterosessuali. Qualsiasi persona sana sceglierebbe l’eterosessualità (non è così, vedi qui -link nel testo, NdT-). E quando gli omofobi arrivano alla conclusione opposta - che il desiderio omosessuale è qualcosa che possiamo scegliere - allora vogliono aiutarci a fare la scelta giusta, quella eterosessuale. E vogliono offrirci quest’aiuto nella forma di terapie shock e violente, e altre tecniche di “conversione”. Alla luce di tutto ciò, posso assolutamente capire perché è più sicuro credere che siamo nati così, e farlo credere come se le nostre vite dipendessero da questo ( perché, per alcuni, è veramente una questione di vita o di morte). Senza dubbio, la maggior parte degli etero “progressisti” e la maggioranza dei gay e bisex - come Lady Gaga - credono fermamente che il nostro orientamento sessuale sia innato e hanno preso la loro direzione seguendo i movimenti gay e lesbo più diffusi, che hanno sostenuto fortemente questo punto di vista.
    Ma il fatto che l’ipotesi del “siamo nati così” abbia avuto una grande risonanza politica per i gay e per le lesbiche non ha niente a che fare col fatto che sia vero. Probabilmente, come gay, vogliamo unire le nostre forze e credere che sia vero perché è politicamente strategico. Sarebbe interessante. Ma non lo farebbe diventare vero.

    La scienza si sbaglia (Parte I) :

    Alle persone piace citare l’ “evidenza scientifica schiacciante” che l’orientamento sessuale sia biologico in natura. Ma fatemi vedere uno studio che afferma di averlo provato, e io vi mostrerò un progetto di ricerca imperfetto. Prendiamo un esempio: nel 2000, un gruppo di ricercatori all’UC Berkeley condusse uno studio secondo il quale era più probabile che le lesbiche avessero una struttura della mano più “mascolina” rispetto alle donne eterosessuali. Si presume che la maggior parte degli uomini abbia l’anulare più lungo dell’indice, e che le donne abbiano l’esatto opposto (oppure che abbiano l’indice e l’anulare della stessa lunghezza). Secondo questo studio, le lesbiche avrebbero più probabilità di avere quello che chiameremmo “ mani da uomo”. I ricercatori hanno concluso che questa scoperta supporta la loro teoria secondo la quale il lesbismo potrebbe essere causato da un “lavaggio androgino fetale” nell’utero - e cioè, quando i feti femminili sono esposti a livelli alti di ormoni mascolini, il risultato sarà una forma di mascolinità femminile: mani da uomo e… attrazione verso le donne. Ma questo studio fa lo stesso errore che moltissimi altri hanno fatto: non sa distinguere correttamente tra il sesso (maschile o femminile) e l’orientamento sessuale (eterosessualità ed omosessualità). In altri termini, il fatto che una donna sia “mascolina” (che è una costruzione sociale) o che sia stata sottoposta ad alti livelli di ormoni maschili non ha necessariamente a che fare con il fatto che sia o meno attratta dalle donne. Accetteremmo questa teoria se avessimo accettato la premessa eteronormativa che le persone mascoline (o uomini) sono naturalmente attratti dalla femminilità e che le donne normali (femminili) sono naturalmente attratte dagli uomini. E qui sorge il pregiudizio. Molte donne “mascoline” eterosessuali (siete mai stati nelle zone rurali del Sud?) vorrebbero che sapessimo che il loro sesso non si allinea con il loro desiderio sessuale in nessun modo. E anche molte lesbiche femminili lo vorrebbero.
    La linea di fondo è che queste idee concernenti il desiderio sessuale sono fortemente legate alle idee sbagliate di sesso e alla presunzione che l’eterosessualità sia naturalmente predefinita, e che la scienza debba ancora avvicinarsi a questa materia in maniera oggettiva. Per un esame attento e completo delle carenze e dei difetti nelle ricerche più famose e più citate sull’orientamento sessuale, si veda il libro eccezionale di Rebecca Jordan-Young “Brain Storm: The Flaws in the Science of Sex Differences” (Harvard University Press, 2011).


    La scienza si sbaglia (Parte II):

    Un altro problema ancora più grande sulla scienza dell’orientamento sessuale è che cerca di trovare le cause genetiche dell’essere gay, come se tutti sapessimo cosa sia. Dire che ‘essere gay’ sia genetico è impegnarsi nel campo della scienza che dipende da una comprensione recentissima storicamente e specificatamente euro-americana su cosa significhi essere gay. Nell’Antica Grecia, le relazioni sessuali tra uomini di classe agiata e ragazzini adolescenti era una pratica culturale comunemente accettata. Secondo gli storici Michel Foucault e Jonathan Ned Katz, questo tipo di relazioni era considerato la forma di amore più lodevole, sostanziale e divina (mentre il sesso tra un uomo e una donna era, a tutti gli effetti, come il sesso tra un uomo e il suo schiavo). Se per ‘gay’ quello che vogliamo dire è che un uomo abbia frequenti e sincere relazioni sessuali con un altro uomo, crediamo davvero che qualcosa di completamente differente accadesse nel patrimonio genetico degli Antichi Ateniesi? Qualche evento evoluzionario occasionale ha permesso agli antenati di Platone di sbarazzarsi di tutti quei geni eterosessuali? E cosa vogliamo dire riguardo alle culture tradizionali native in cui tutti i ragazzi vengono sottomessi a rituali di passaggio omosessuali? Non immaginiamo che potremmo identificare qualche prova genetica della propensione all’ingoiare sperma come un’iniziazione culturale alla virilità? E che vogliamo pensare del fatto che tutte le culture del mondo in cui il sesso omosessuale maschile non voglia dire essere gay tranne se fatto in specifiche circostanze (per esempio, sei gay solo se sei il partner sessuale ricettivo, se sei femminile)? E parlando di questo, cosa vogliamo dire del fatto che gli Stati Uniti sono proprio una di queste culture? Quando giovani ragazze del college si leccane le tette a vicenda alle feste di confraternita, o quando giovani ragazzi del college si ficcano le dita nei loro culi a vicenda mentre vengono forzati dai loro confratelli, non lo chiamiamo gay - lo chiamiamo “girls gone wild”(cattive ragazze, sballate NdT) o “nonnismo”. Il punto è che molte persone assumono un comportamento omosessuale ma in qualche modo parliamo di origini genetiche dell’omosessualità come se ci fosse chiaro chi sia gay e chi no, e come se fosse chiaro che i “geni gay” siano un’esclusiva di chi è culturalmente e politicamente gay(ossia le persone che sono veramente gay). E’ leggermente arbitrario, non credete?
    Solo 150 anni fa, gli scienziati si misero alla ricerca dell’evidenza fisiologica che le donne fossero isteriche. L’isteria, secondo la definizione medica Vittoriana, significava che l’utero di una donna si era spostato dalla sua posizione corretta e fluttuava nel suo corpo causando tutti i problemi possibili - come il femminismo, ed altri problemi che suscitavano grande preoccupazione. E indovinate un po’, ne trovarono le prove, e pubblicarono libri ed articoli per provarlo e documentarlo. E cercarono e trovarono anche le prove che i discendenti di Africani e Asiatici erano intellettualmente e moralmente inferiori dei discendenti di Europei. Molti libri dedicati a instaurare queste credenze ovviamente assurde e violente come dati scientifici legittimi e incontrovertibili furono pubblicati . Allo stesso modo, la scienza dell’orientamento sessuale ha una storia lunga e inquietante. Negli ultimi anni del 1800 e agli inizi del 1900, si credeva che gli omosessuali avessero gli occhi piccoli e luccicanti, strutture facciali particolarmente angolari e “cattivo sangue”. Oggi, apparentemente, abbiamo dita che cambiano in base al sesso e cervelli da gay.
    E’ possibile che chi si identifichi come “gay” negli Stati Uniti (ancora una volta, ricordate che “gay” è un concetto specifico culturale e storico), condivida una fisiologia comune? Può essere. Ma anche se fosse così, sappiamo veramente il perché? Senza dubbio, potremmo scoprire (come lo ha fatto Simon LeVay) che gli uomini che si identifichino come gay condividano un certo tratto - un nucleo VIP SCN (nucleo soprachiasmatico, formato da gruppi di neuroni, che contribuisce alla regolazione dei ritmi circadiani endogeni, l'orologio biologico, NdT), dell’ipotalamo più grande, per esempio. Ma come facciamo a sapere se questo “ingrandimento” sia un sintomo o la causa della loro omosessualità, e non, diciamo, un sintomo o la causa della loro propensione al coraggio, creatività o ribellione? In una cultura omofoba, hai bisogno di coraggio (e altri tratti fantastici) per essere queer. Forse questi tratti della personalità sono quelli che sono attualmente osservati sotto il microscopio. E, certamente, c’è la domanda eterna: perché gli scienziati non cercano le cause genetiche dell’eterosessualità? O della masturbazione? O dell’interesse verso il sesso orale? La ragione è che nessuno di questi atti sessuali viola le norme sociali attuali, almeno non così fortemente da essere percepite come aberrazioni sessuali. Ma non è sempre stato così. Nel 19° secolo, gli scienziati erano interessati alle origini biologiche della “perversione della masturbazione”. Erano interessati perché credevano che fosse patologica, e volevano sapere se fosse possibile correggerla.
    Alla fine, quello su cui possiamo contare è che la scienza dell’orientamento sessuale produrrà dati che rispecchiano il più grossolano e sessista binarismo di genere che circola nell’imaginario collettivo. Questa ricerca riporterà che le donne sono innatamente più sessualmente fluide degli uomini, capaci di eccitarsi con quasi qualsiasi cosa (hmmm… dove ho già sentito quest’idea oltre che nella ricerca di Lisa Diamond? Ah sì, nella pornografia eterosessuale.) Riporterà che gli uomini sono sessualmente rigidi, i loro desideri impermeabili. Ci dirà che gli uomini etero non possono eccitarsi con gli uomini, e che per gli uomini gay l’idea ripugnante di fare sesso con delle donne sia profondamente radicata. A prescindere da cos’altro potremmo dire riguardo la correttezza di questi studi, quello che per me è evidente è che sono stati usati per autorizzare l’omofobia per gli uomini etero, e la misoginia per gli uomini gay.

    Solo perchè hai avuto sempre desideri omosessuali o eterosessuali per quanto puoi ricordare, non vuol dire che sei nato eterosessuale o omosessuale.

    Ci sono tantissime cose che ho fatto oppure provato per tantissimo tempo. Mi è sempre piaciuto discutere. Mi è sempre piaciuto disegnare scarpe e piedi. Mi è sempre piaciuto il formaggio cheddar. Ho sempre sentito una forte connessione con la musica allegra pop,trash. Questi sono stati degli aspetti di me stesso per tantissimo tempo, e ognuno di loro rappresenta un mio forte impulso. Ma sono nato con il desiderio di mangiare formaggio cheddar o di fare disegni di piedi? Questi desideri sono identificabili in qualche parte del mio corpo, in un qualche mio gene? Sarebbe difficile affermarlo, perché potrei essere nato e cresciuto in Cina, dove il formaggio cheddar è praticamente inesistente e non avrebbe potuto essere parte della mia vita. E mentre possa essere nato con un qualche potenziale artistico, sicuramente il nostro materiale genetico non può essere così’ specifico da determinare che io avrei amato disegnare scarpe con la zeppa. Il punto è che quello che desideriamo nell’infanzia è molto più complesso e sfaccettato di quello che le scienze biologiche possono spiegare, e questo vale anche per il desiderio sessuale. Il materiale di base grezzo ci sarà pure (come un possibile potenziale creativo), ma i dettagli - beh, quelli li dobbiamo scoprire noi.

    Segretamente, sapete già che i desideri sessuali delle persone prendono forma grazie al loro contesto sociale e culturale.

    Molti adulti si preoccupano che, se permettiamo ai maschietti di vestirsi da principessa e di mettersi lo smalto sulle unghie, in futuro potrebbero avere inclinazioni gay. Anche i genitori più moderni (includendo i genitori gay e lesbiche) si preoccupano che introdurre “troppo” i loro bambini al mondo del queer possa essere un modo per spingerli verso l’omosessualità. Allo stesso modo, molti si preoccupano che molte donne siano introdotte al femminismo nei college, e che se diventassero troppo arrabbiate o indipendenti, potrebbero decidere di essere lesbiche. Ma se credessimo veramente che l’orientamento sessuale fosse congenito - o presente al parto - allora nessuno si preoccuperebbe delle influenze sociali che potrebbero avere degli effetti sul nostro orientamento sessuale. Ma penso che in realtà sappiamo tutti che il desiderio sessuale è profondamente soggetto alle forze culturali, sociali e storiche. Sappiamo che se il mondo oggi fosse un posto totalmente diverso, un posto dove l’omosessualità fosse culturalmente comune ed accettata (come nell’Antica Grecia), vedremmo molte più persone abbracciare i loro desideri omosessuali. E se fosse veramente così, allora non avrebbe niente a che fare con la genetica.
    Il concetto di “orientamento sessuale” ha meno di 150 anni, ed è recente come la nozione che le persone dovrebbero scegliersi sulla base di una attrazione romantica. Molto di ciò che sentiamo naturale ed immutabile sui nostri desideri - includendo anche i tipi di corpo e di personalità da cui siamo attratti - è condizionato dalle nostre culture. La maggior parte degli uomini etero Americani, per esempio, vi diranno che hanno un’avversione viscerale verso le donne con molti peli sotto le ascelle. Ma quest’avversione, non importa quando profonda sia nella psiche dell’uomo e quanto innegoziabile sia, è difficile che possa essere genetica. Fino all’ultimo secolo, l’intera popolazione femminile mondiale aveva peli sotto le ascelle, e in qualche modo il sesso eterosessuale è sopravvissuto. Alle persone piace usare il fatto che le terapie di “conversione” falliscano per dimostrare che l’omosessualità è innata. Prima di tutto, queste conversioni non falliscono sempre; se fai diventare qualcuno disgustato dai suoi desideri, puoi cambiarli. Chiamiamola una ‘tragedia di repressione’ , o chiamiamola ‘un risveglio religioso’ - a prescindere, il punto è che possiamo cambiare e lo facciamo. Per esempio, alle scuole superiori e al college, i miei desideri sessuali erano profondamente legati al sessismo. Volevo essere una ragazza attraente, e volevo che gli uomini potenti mi desiderassero. Ero un’autentica eterosessuale come qualsiasi altra donna che conoscessi. Ma più tardi, molti anni passati all’esplorazione delle politiche femministe, quello che una volta trovavo desiderabile (l’eterosessualità e il sessismo) diventò assolutamente sgradevole. Diventai critica verso l’omofobia e il sessismo in un modo che non permise più a queste idee di determinare la forma dei miei desideri. Se questo non fosse successo, senza dubbio avrei sposato un uomo. E se non fosse stato un completo coglione, probabilmente sarei stata abbastanza contenta. Invece, sono stata attratta dal queer per vari motivi politici ed emotivi, e da questo mio punto di vista vantaggioso oggi, credo che sia uno dei desideri migliori che abbia mai coltivato. [Vuol dire che vostra figlia potrebbe decidere di essere lesbica se seguisse alcuni corsi di studi sulle donne? Sì. Cosa farete adesso?!]
    Probabilmente la cosa più importante è che, il fatto che potremmo coltivare o “scegliere” qualcosa non vuol dire che sia una parte triviale, temporanea o meno vitale di ciò che siamo. Per esempio, la religione è una scelta? Sicuramente lo è se definiamo ‘scelta’ come qualcosa che non sia una parte immutabile della nostra fisiologia. Ma molti filoreligiosi si sentirebbero profondamente offesi ed equivocati se suggerissi che le loro credenze religiose siano solo una fase, un esperimento, o una parte meno significativa di quello che sono rispetto a, diciamo, il loro colore dei capelli. le scelte sono complesse. Le scelte hanno una profondità enorme. E sì, le scelte sono allo stesso tempo sia forzate che fluide - esattamente come i nostri corpi.

    Post Scriptum:

    Ultimamente, le condizioni prefissate nel dibattito pubblico riguardanti questa materia - biologia versus “scelta” - sono abbastanza limitate, soprattutto perché “scelta” non è il termine più utile che potremmo usare per descrivere tutte le possibilità che si trovano al di là della biologia. Moltissimi fattori sociali, culturali e strutturali possono dare forma all’incarnazione dei nostri desideri e delle nostre possibilità erotiche. Il fatto che questi fattori non sono psicologici all’origine non vuol dire che non siano coercitivi o soggettivanti, risultanti in una condizione reale o percepita della fissità o della “non scelta”. Sappiamo che i fattori sociali si sono personificati e soggettivizzati nel corso del tempo. E rimango comunque dell’idea che il concetto di “scelta” - o qualcosa del genere che sia - descriva la possibilità di una relazione con i nostri desideri sessuali critica e riflessiva. Personalmente, l’idea di non avere nessun controllo su chi o cosa desidero è un grande disincentivo sessuale per me, così respingo costantemente quello che sento come i limiti dei miei desideri. Per esempio, ho attraversato un periodo in cui spingevo me stessa a frequentare femmes perché avevo delle buone ragioni per sospettare del perché le avessi eliminate dal mio campo di azione nelle relazioni. Quando mi è sembrato che non avrei mai potuto essere non monogama, ho deciso di stabilire un mio obiettivo nell’almeno provarci. Quando ho realizzato che gli unici che mi attraevano veramente erano degli alcolisti ribelli, ho stroncato anche questa abitudine sul nascere. Quando ho pensato che non avrei mai potuto giudicare sexy gli uomini molto pelosi, mi sono concessa di esaminare la mia attrazione verso Javier Bardem. Quando i miei gisti e le mie inclinazioni incominciano a consolidarsi, divento sospettosa e delusa. Allora, nell’interesse dell’apertura totale, scrivo sotto la prospettiva di qualcuno che trova la fissità sessuale decisamente poco interessante, e che crede che ci siano delle ottime regioni femministe e queer per fare inventari frequenti e critici dei lati della nostra sessualità che crediamo che non possiamo o che non vogliamo cambiare.

    Traduzione di: https://socialinqueery.com/2013/03/18/no-o...-5-reasons-why/

    Edited by Andrew Floyd - 3/6/2016, 16:44
     
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    Ecco qualcosa su cui non mi ero mai fermata a riflettere
     
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