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Lauren, il transgender ftm che non vuole prendere ormoni
Lauren Hennessy è un transgender in direzione ftm che non è interessato al percorso medicalizzato. E’ geneticamente femmina, ma è uomo (identità di genere maschile). Ha preso coscienza della sua identità di genere maschile da piccolo.
Non è “solo” una questione di “non voler fare l’intervento”. Non è interessato neanche agli ormoni, tuttavia chiede rispetto per la sua identità di genere maschile, e richiede l’uso di pronomi maschili.
Lauren è eterosessuale. Ha una compagna che non si definisce nè lesbica, nè bisessuale, e sono felici insieme.
“So di essere una minoranza anche nell'universo transgender. Sono un transgender che ha deciso di non fare la transizione, e credo sia importante. Non credo che uno debba essere obbligato alla transizione”.. -
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Interessante... Anche se non riesco a capire perché non vuole prendere gli ormoni. Pensavo che se una persona si sente uomo voglia assomigliare al genere maschile il più possibile, riesce a trovarsi bene anche con un corpo femminile? . -
.Interessante... Anche se non riesco a capire perché non vuole prendere gli ormoni. Pensavo che se una persona si sente uomo voglia assomigliare al genere maschile il più possibile, riesce a trovarsi bene anche con un corpo femminile?
Evidentemente sì.
Cosa significa essere transgender?
E’ transgender colui che , nato di un sesso genetico, manifesta un’identità di genere che, secondo la norma statistica, è in “disaccordo” col suo sesso genetico.
Molte persone transgender vivono questo “disaccordo” in modo “disforico“.
Talvolta la disforia ha una natura maggiormente personale (il disagio è col proprio corpo, che la persona Trans* considera non appropriato a rappresentare la propria identità di genere), talvolta è più sociale (la persona Trans* soffre il suo mancato riconoscimento come appartenente al genere d’elezione), talvolta tocca altri aspetti (solo caratteri sessuali secondari, o solo primari, o la sfera sessuale, o il nome anagrafico), talvolta vi è la compresenza di tutti questi aspetti “disforici”.
Inutile e di stampo discriminatorio delineare uno spartiacque tra vissuti disforici riconducibili alla condizione trans e invece casi in cui la persona non va considerata trans.
In base al tipo di disforia che una persona transgender vive, essa “sceglie” che tipo di percorso fare, di cambio di immagine, di eventuale medicalizzazione, di visibilità.
Ho messo “sceglie” tra virgolette perchè la scelta è sempre apparente, ed è dettata dalle pressioni che la disforia della persona fa alla persona stessa, spingendola a muoversi in una direzione o nell'altra.
Edited by Andrew Floyd - 24/5/2016, 15:14. -
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Grazie per la spiegazione, ammetto che il mondo trans* mi è sconosciuto e imparare fa sempre bene! . -
Desireè.
User deleted
Io ho scoperto un blog a tema trans* prevalentemente ftm.
Descrive vari aspetti della vita di queste persone.
Se siete interessati, vi lascio il link, così da dirmi cosa ne pensate
http://ftmitalia.blogspot.it/
Personalmente lo trovo molto interessante.. -
.Io ho scoperto un blog a tema trans* prevalentemente ftm.
Descrive vari aspetti della vita di queste persone.
Se siete interessati, vi lascio il link, così da dirmi cosa ne pensate
http://ftmitalia.blogspot.it/
Personalmente lo trovo molto interessante.
Molto utile, soprattutto per chi come me non bazzica molto in questo mondo e deve capire ancora tante cose. -
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Io penso che chi non si medicalizza abbia tutto il diritto di esprimersi come meglio crede e senza per questo dover essere discriminato o sentirsi inferiore rispetto a chi fa altre scelte!
Sì, ci vuole coraggio per transizione è verissimo, ma ci vuole altrettanto coraggio ad accettare il proprio corpo e ad iniziare a vederlo non più "femminile" - perché biologicamente è così - ma "maschile" perché appartiene ad un uomo.
Un uomo "un po' diverso dalla media", ma solo esteticamente, e comunque sempre un uomo rimane!. -
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Sono perfettamente d'accordo. Se è felice anche senza fare la transizione, nessun altro ha il diritto di contestare la sua scelta .