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Transfobia e Giornalismo
Da Il Messaggero: Firenze, uccide una donna e un trans e fugge, caccia al killer: una terza persona si salva buttandosi dalla finestra
Accade oggi.
29/06/2016
Sì. siamo nel 2016 e ancora una donna trans* viene declinata al maschile.
Sono allibito, scioccato e nauseato.
Perché non si legge uccide "Due donne"? Perché UN trans* al maschile?
Ma a questo punto, perché non chiamarlA proprio "uomo"?
Perché semplicemente chiamarlA "trans"?
E' una condizione psicologica dell'identità essere transgender ma è davvero una caratteristica così fondamentale al punto da definire una persona, annientando, così, la sua umanità?
Se viene ucciso un uomo schizofrenico, leggiamo sui giornali "ucciso uno schizofrenico"?
Non credo.
Se la gente vedesse le donne dai capelli rossi come "qualcuno da discriminare" è altamente probabile che leggeremo:
"Uomo uccide una rossa e una donna", non credete?
Oppure pensiamo ad un mondo dove i contadini sono discriminati:
"Uomo uccide un contadino e un uomo".
Non ha senso vero?
Ma allora perché allora per le persone transgender si dovrebbe dare importanza alla loro condizione psico/fisica?
Oltretutto ci dimentichiamo una cosa importantissima: Anche essere cisgender è una condizione psicologica, o meglio, hanno avuto un processo di identificazione del proprio genere esattamente come i transgender.
Quindi, per coerenza, minimo avremmo dovuto leggere: "Uomo uccide una donna transgender e una donna cisgender."
Purtroppo, in questo mondo, UN trans* è solo UN trans* per i giornalisti e per chi legge.
Non è una persona e neanche un essere umano. E' un mostro. Un deviato. O "al limite" un prostituto.. -
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Io avevo sentito la notizia al telegiornale e in effetti mi era sembrato anche oltraggioso. A parte il fatto che venisse spesso usata la parola trans... Santo cielo, qui si parla di vittime, e innanzitutto di persone. Non c'è bisogno di soffermarsi su alcuni punti, che poi sembrano spingere ancora di più verso il pregiudizio .