God Save The Queer

Votes given by Frigg

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    Ormai è da tempo che non bazzico più questo forum, causa impegni privati. In realtà sono stata così impegnata da dimenticarmi anche dell'esistenza del forum. Per questo motivo voglio scusarmi con l'utenza tutta del disagio da me causato visto il mio ruolo. Purtroppo resterò via ancora per un po' di tempo e si spera che in seguito potrò essere più presente.
    Un saluto e bacioni. :Hi!: :Hi!:
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    Grazie Frigg che dolce.. Io penso che starò a casa nn me ne tiene di uscire.
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    You're my love prize in viewfinder

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    Autore: Yamane Ayano
    Disegni: Yamane Ayano
    Anno: 2001
    Lunghezza: 8 volumi (in corso)
    Genere: yaoi, azione, poliziesco, smut.

    Il titolo, nell'inglese-fai-da-te delle autrici giapponesi di fumetti, vuol dire qualcosa del tipo: "Sei tu la preda d'amore nel mirino della mia macchina fotografica", una traduzione che funziona solo a patto di stuprare un tantino la lingua inglese.

    Ma del resto lo stupro è il piatto forte della vicenda principale, nella quale l'adolescente fotografo Takaba Akihito si mette nei guai con un reportage sui loschi maneggi di un giovane e bellissimo mafioso, Asami Ryuichi.

    L'esito è scontato: catturato, Akihito viene legato e stuprato in tutti i modi dal mafioso. Ma, sorpresa: Akihito ci prende gusto, anzi la cosa lo eccita davvero...


    E se anche a voi, come a Akihito, piacciono gli stupri, sappiate che il ragazzo è catturato e stuprato anche da un mafioso cinese, Liu Fei Long.
    Asami lo salva, ma per "ripulirlo" da quel che ha fatto Fei Long, lo stupra daccapo per imprimere il suo marchio di possesso nel corpo del ragazzo.

    Recensione:


    Finder sta in una categoria in cui finiscono molte mangaka: bei disegni, trama inconsistente. Perché dico questo? Perché il manga di Finder nasce come un manga a episodi, a saghe. Il primo volume ne è l’esempio lampante, salvo poi ampliarsi con la saga di Fei Long e via di seguito.
    Può essere considerato, dunque, un caposaldo dello yaoi? Secondo me no. La Yamane ha fatto storia? Sì, perché i suoi disegni, a livello grafico, sono molto gradevoli, tuttavia se dovessi scegliere un manga che abbina bei disegni e bella storia, sceglierei senz’altro Haru wo Daite Ita.
    Finder non solo sta continuando a oltranza – quando avrebbe potuto tranquillamente finire in precedenza e, di certo, fosse finito con il primo volume nessuno avrebbe avuto a che ridire, dato che era di per sé un insieme di storie autoconclusive, ma sta inserendo ciò che tira in questo momento: stupri. Stupri ovunque.

    La storia potrebbe essere da due stelle scarse a mio parere – forse una addirittura – e chi mastica yaoi e mangaka di ogni sorta su questo genere sa benissimo che la Yamane, paragonata ad autori quali la Asumiko Nakamura (giunta con lo shonen-ai Compagni di classe, edito dalla Magic Press) impallidisce di brutto, e non tanto per i disegni – la Asumiko ha uno stile particolarissimo, che o lo ami o lo detesti – quanto per le storie, che armonizzano perfettamente sesso e trama, senza esagerare né da un verso né dall'altro.

    Aggiungo un'ultima considerazione:
    Mi lascia perplesso l'ideologia che sta alla base di questo fumetto. A quanto pare, da qualche parte nel mondo vive ancora la vecchia idea che sentivo da piccino sulla bocca degli esponenti più medievali dei paesini del centro della Sicilia, vale a dire quella secondo cui la vittima di uno stupro è comunque "guastata", perché una volta gustato l'ineffabile fallo maschile non avrebbe più potuto farne a meno, trasformandosi in una "fimmina svergugnata".
    A quanto pare, il principio vale ancora per i ragazzi: violentatene uno, e non potrà più fare a meno di essere legato, sodomizzato a forza, riempito di vibratori, di cannule e quant'altro.
    Mi interesserebbe molto una conversazione, sulla libertà sessuale, con l'autrice di simile fumetto... (anche se visti i titoli dei suoi lavori temo che non potremmo decisamente usare l'inglese per conversare...).
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    Andreja Pejic, il coming out della top-model: "Ero un transgender, mi sono operata. Bisogna essere fieri di quel che si è"

    All'inizio del 2014 la modella Andreja Pejic si è sottoposta a un intervento chirurgico di riassegnazione dei caratteri sessuali. "Ho sempre saputo di essere una donna, nonostante il mio corpo", ha detto. Lo ha rivelato lei stessa in un'intervista rilasciata giovedì 24 luglio a Style.com. La modella serba emigrata in Australia e lì scoperta mentre lavorava in un ristorante della catena Mc Donald's, è arrivata a sfilare per Marc Jacobs, che l'ha voluta come testimonial di Marc by Marc Jacobs, e Jean Paul Gaultier. E grazie al suo stile androgino ha sempre posato sia in abbigliamento maschile che femminile, conquistandosi la copertina di Elle e dell'edizione francese di Vogue.




    Andreja Pejic, il cui nome all'anagrafe è Andrej senza la "a" finale, ha affermato di "sentirsi bene" e ha lanciato un appello, attraverso un comunicato inviato all'edizione americana dell'Huffington Post, a tutti i transgender: " A tutti i giovani trans, là fuori, vorrei dire di rispettare se stessi ed essere fieri di ciò che si è. Tutti gli esseri umani meritano lo stesso trattamento, indipendentemente dalla loro identità di genere o sessualità. Essere percepiti per quello che si sente di essere è un diritto umano fondamentale".

    La modella ha raccontato "di aver scoperto chi ero molto presto, intorno l'età di tredici anni" e di aver atteso diversi anni prima di sottoporsi all'operazione che definisce "un'evoluzione" di se stessa e della propria identità. "L'androginia - ha spiegato - è diventato un modo di esprimere la mia femminilità, evitando di dover spiegare a molte persone chi ero davvero".

    Articolo originale del Huffingtonpost


    Mi sembrava strano non avessimo ancora un 3d su di lei, visto che sarà stata la prima e più importante ispirazione nel mio cammino anche prima di sapere che fosse mtf.
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    Rian Dove



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    Ha un corpo da top, ma un volto mascolino che le ha causato molti problemi nel mondo della moda

    Aumentano le sfaccettature poliedriche del concetto di modella/modello nel mondo della moda. Dopo l'indossatrice skinny è arrivata quella curvy; dopo l'uomo androgino che posa per le sfilate femminili ora arriva il centauro del fashion, la modella donna col volto da uomo. Si chiama Rain Dove e anche lei cerca il suo spazio nell'Olimpo del fashion.

    Rain si definisce cisgender e le sue fattezze la fanno spesso scambiare per transgender o addirittura per un uomo. Lei preferisce considerarsi multitasking, una sorta di modella che va bene sia per le sfilare per lui sia per lei anche se rivendica il suo diritto ad essere una bellezza femminile non convenzionale, ma comunque donna.

    Ad inizio carriera, dopo essersi presentata per una campagna Calvin Klein è sì stata scelta, ma per la collezione uomo cosa che l'ha molto delusa e le ha dato la scintilla per iniziare a sensibilizzare l'opinione pubblica sul suo caso, sulla teoria gender e sui canoni non convenzionali di bellezza.

    La sua ultima provocatoria campagna riguarda gli angeli di Victoria Secret's. Rain, che è una donna dalle curve al posto giusto e dalle forme seducenti, ha seri problemi per lavorare perchè il suo viso è spiccatamente mascolino.

    La Dove, però, non accetta di non poter sfilare solo perchè rappresenta una bellezza fuori dalla standard e, per Elle.com, ha giocato con photoshop incollando i volti degli Angeli della passerella sul suo corpo a dimostrare che lei vale come le altre.

    In molti, però, pur sposando la sua causa e comprendendone la filosofia di fondo, non farebbero a cambio per nulla al mondo tra il volto di Rain in costume Victoria's Secret e quello, per esempio, di Adriana Lima.
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    Dylan Ferrara



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    RAGAZZA O RAGAZZO?
    "Ehi gente, voglio dirvi qualcosa...
    E PER PIACERE CONDIVIDETE!
    Quattro giorni fa ho ricevuto una delle mie prime foto internazionali, con le quali presto nuovi progetti fuori dai nostri confini mostreranno cos'è l'androginia.
    Prima di ieri, un direttore che si occupava delle mie fotografie - Elys Berroterán - ha postato sul suo account Instagram il lavoro completo e, nel giro di tre ore, il social network l'ha rimosso perché "spingeva" a infrangere le regole, giustificando l'essere senza maglietta. Tre giorni fa la foto qui sul mio Facebook personale mi è stata rimossa e io sono stato bloccato per 24 ore, per lo stesso motivo di Instagram.
    Intendo, sono stato bloccato per una foto professionale che mostrava il mio petto, ma non vengono tolte di mezzo le persone che mettono in bella mostra contenuti sessuali? Che Facebook non sappia cos'è l'androginia? O piuttosto viviamo in un mondo sbagliato? Dico ancora grazie a Dio perché le mie foto saranno esposte negli USA attraverso la rivista vaunt".


    Tumblr: http://dylanferraraandrogynous.tumblr.com/
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    Cullen Halstead



    Model
    Male
    Hampton, Virginia, US
    21 anni



    IQrs1M



    Su di me:

    "Ciò che cerco da questo sito è un'opportunità di rivelarmi al pubblico e alle figure professionali per lavorare nell'ambito della recitazione, della moda e dello spettacolo.
    Nel complesso, il mio stile ha un qualcosa di androgino, il quale non implica il cross-dressing esplicito, ma un accenno di femminilità al mio guardaroba e al mio stile di vita.
    Frequentemente, quando vesto casual, vengo scambiato per una persona del genere opposto.
    Il metodo più affidabile per contattarmi è usare l'email e il cellulare, in aggiunta a Facebook.
    Sono limitato dalla mia lontananza a spostarmi per lavoro, dunque tenete in considerazione una distanza entro le tre-quattro ore di guida dalla penisola meridionale della Virginia."



    Tradotto da: www.modelmayhem.com/2214827
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    ORLANDO (Florida) - È entrato in un locale gay di Orlando e ha aperto il fuoco, uccidendo almeno 50 persone e ferendone altre 53, un bilancio che fa di quella odierna la peggior strage compiuta con armi da fuoco (e quindi esclusi gli attentati con bombe o l'11 settembre) nella storia degli Stati Uniti. Una strage dietro la quale non si sa ancora con certezza se ci sia un gesto omofobo di una persona evidentemente instabile o un atto terroristico.

    E un'altra notizia - arrivata dall'altra parte degli States - nutre il timore che si possa trattare di un atto coordinato: James Howell, 20 anni, è stato arrestato a Santa Monica, in California, mentre era diretto al Gay Pride di Los Angeles con un arsenale nell'auto, tre fucili d'assalto, numerose munizioni e 18 litri di prodotti chimici con cui si possono fabbricare ordigni rudimentali. Le indagini sono ancora in corso, ma il sindaco Garcetti esclude un collegamento con il massacro di Orlando.

    Il responsabile della strage alla discoteca Pulse è stato identificato come Omar Mateen, guardia giurata, anno di nascita 1986, americano e figlio di genitori afgani. In quanto guardia, l'uomo aveva due licenze per portare armi, una di categoria D - destinata ai privati che svolgono funzione di security officer - e l'altra di categoria G. Mateen è entrato nella notte nel locale, armato di una pistola e di un fucile mitragliatore d'assalto, e ha aperto il fuoco sulle persone che stavano ballando.

    Dopo essersi barricato all'interno della discoteca e aver trattenuto numerosi ostaggi per ore, l'assalitore è stato ucciso in uno scontro a fuoco con gli agenti.

    "Non è ancora stato accertato se la sparatoria al club gay di Orlando sia un crimine di odio o un atto terroristico", sottolinea l'Fbi, che indaga su possibili legami tra Mateen e lo Stato islamico. Una fonte della polizia ha raccontato alla Nbc che il killer avrebbe chiamato il 911 prima della strage giurando fedeltà al Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi. E l'Fbi anche in passato aveva sospettato legami del killer con l'estremismo islamico, ma le indagini non avevano portato a nulla. Mateen fu interrogato due volte, sia nel 2013 che nel 2014.

    Dal web arriva una prima rivendicazione dello Stato islamico attraverso uno dei canali utilizzati dal Califfato, l'Amaq news agency, che definisce Mateen "un nostro combattente". I simpatizzanti dell'Is celebrano sul web la sparatoria di Orlando come "il miglior regalo per il Ramadan". I jihadisti, riferisce il sito di monitoraggio delle attività terroristiche Site, lodano il killer: "Possa Allah accogliere l'eroe che lo ha fatto e ispirare altri a fare lo stesso". Un altro utente, come riporta il sito di monitoraggio Memri Jttm, ha postato le foto di Mateen commentando: "Questo è l'eroe che ha ucciso 25 crociati pervertiti in un nightclub, possa Allah accettarlo tra i suoi martiri".

    Ma dall'ambito familiare le testimonianze contrastano con l'ipotesi della radicalizzazione di un cittadino nato e cresciuto negli Usa. L'ex moglie parla di un uomo "poco religioso", mentre il padre, Seddique Mateen - di cui pure i media riportano posizioni a favore dei Talebani - poche ore dopo la strage ha detto che un bacio tra due gay potrebbe essere la molla che ha fatto scattare la rabbia: "Il movente religioso non c'entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato. Siamo scioccati come il resto dell'America".

    Personalmente, penso che l'attentato verificatosi non sia stato differente da quello di Parigi o Bruxelles di qualche mese fa... Ma sui Social o sulle TV si può notare molta meno empatia. Quasi nessuno oggi ha cambiato l'immagine profilo, quasi nessuno ha condiviso la notizia, quasi nessuno ha ricordato le vittime.

    Ma quello che mi chiedo è: Perchè?
    Perchè?
    Perché ci sono uomini che ancora nel 2016 impediscono l’affermazione della libertà sessuale?
    Perché, a livello culturale, ci sentiamo più a nostro agio di fronte ad un’immagine che ritrae due uomini che si puntanto contro la pistola, invece che di fronte all'immagine di due uomini che si baciano?
    Probabilmente perché, nella nostra società. maschilista, brutale e violenta, gli uomini con delle armi corrispondono allo stereotipo di mascolinità, dunque è qualcosa di giusto.
    Due uomini che si amano invece? "E' contro natura, diranno i più."
    Ma se fosse davvero contro natura, perché esiste in natura l'amore ed il sesso omosessuale?
    Perché?
    Non credete che se fosse contro natura ci sarebbero dei veri ostacoli ad impedire l'omosessualità?
    Un uomo non può volare. E' contro natura.
    E di fatti se ci prova, buttandosi dal tetto non spicca il volo.
    Ma un uomo può amare un altro uomo.
    Una donna può amare un altra donna.
    Dov'è l'ostacolo?
    Sapete, ne vedo solo uno. L'omofobia.
    E’ su questo, probabilmente, che dobbiamo ragionare. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [...] senza distinzioni di sesso [...], di condizioni personali e sociali”, recita la nostra Costituzione. Eppure siamo ancora qui a disquisire!
    Proveniamo da una cultura antica – mi riferisco in particolare a quella greca – che non solo ammetteva la pratica omosessuale, ma addirittura la auspicava.
    Eppure non riusciamo ancora ad andare oltre la semplice tolleranza, che è indifferenza e distacco!
    Esisterebbe il problema “omosessualità sì o omosessualità no” se ciascuno di noi considerasse l’altro per la sua peculiare infinita dignità di persona? Esisterebbero le parole “lesbica”, “gay”, “uomo”, “orgoglio gay”, “donna”, ecc. se smettessimo di parlarne e cominciassimo invece a comportarci da uguali?

    Edited by Andrew Floyd - 13/6/2016, 15:42
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    FamilyCompo1
    Trama:
    La storia è incentrata su Masahiko Yanagiba, un ragazzo di 18 anni, che si trova, dopo la morte di suo padre in un incidente stradale (la madre era deceduta quando lui era piccolo), ad accettare l'ospitalità dei suoi zii, Yukari e Sora Wakanae, che non aveva mai realmente conosciuto.
    Masahiko è inizialmente perplesso, perché sa che sua madre aveva rotto da tempo i rapporti con il fratello, e inoltre il ragazzo non conosce affatto quelle persone: suo zio Sora, marito di Yukari, e Shion, loro figlia e sua cugina.
    Il giovane studente scoprirà però la verità su questa famiglia, e il perché sua madre aveva smesso di parlare con Yukari. I ruoli di questa famiglia, sono infatti invertiti: Yukari è in realtà un uomo, fratello di sua madre, il che spiega la somiglianza tra i due. Sora è in realtà una donna, anche se esteticamente sembra un uomo. Infine, il vero sesso di Shion non è ancora chiaro. Persino le assistenti di Sora, che lavora come mangaka, sono delle transessuali.
    Dopo un inizio scombussolato, Masahiko deciderà però di trasferirsi nella loro casa, vivendo con loro molte avventure.

    Il fumetto è stato pubblicato in italia anni fà dalla Star Comics (probabilmente è anche online), l'argomento della transessualità dei personaggi è trattato forse con leggerezza ma, lo scopo del manga è giocare sugli equivoci. Mi era piaciuto abbastanza,anche se l'autore ha la tendenza a lasciare i finali aperti.

    Edited by PierrotLoki - 6/6/2016, 00:01
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    Nessuno nasce Gay (o Etero): le 5 Ragioni del Perché




    Solo perché un argomento è politicamente strategico, non vuol dire che sia vero:

    Un paio d’anni fa, la Campagna per i Diritti Umani, probabilmente l’organizzazione gay/lesbo più potente del Paese, ha risposto alla dichiarazione del politico Herman Cain che diceva che essere gay è una scelta. Hanno chiesto ai loro membri di dire: “Diciamo a Herman Cain di mettersi al passo con i tempi! Essere gay non è una scelta!” Hanno intuito che le dichiarazioni di Cain potevano essere “pericolose”. Perché? “ Perché dire che l’omosessualità è una scelta dà credito ingiustificato alle pratiche sonoramente smentite come le terapie di ‘conversione’ o di ‘riparazione’. I rischi associati ai tentativi di cambiare consapevolmente l’orientamento sessuale di una persona includono depressione, ansia e comportamenti auto-distruttivi.”
    Il problema di queste dichiarazioni è che invadono le teorie biologiche con una forza quasi coercitiva ed obbligatoria, suggerendo che chiunque descriva il desiderio omosessuale come una scelta o una costruzione sociale dia adito alle teorie del nemico. Nel 2012, l’estensione di come la biologia dei gay sia diventata un imperativo morale e politico è uscita completamente allo scoperto quando l’attrice Cynthia Nixon, commentando con un giornalista del New York Times Magazine della sua “scelta” di intrattenere una relazione lesbica dopo molti anni di soddisfatta eterosessualità, ha suscitato l’oltraggio degli attivisti gay/lesbo. Come ha commentato uno scrittore gay inorridito, “[Nixon] è caduta volontariamente in una delle trappole della destra (politica, NdT) … I fanatici religiosi citeranno questa donna ogni volta che vorranno negarci i nostri diritti civili.” Nixon, messa considerevolmente sotto pressione dai gruppi legali gay/lesbo, ha ritrattato la sua dichiarazione qualche settimana dopo, dicendo che probabilmente era nata potenzialmente bisessuale.
    Sì, è vero che gli etero sono più tolleranti quando pensano che I gay e le lesbiche non hanno nessuna scelta su ciò. Se il desiderio omosessuale è radicato, allora non possiamo cambiarlo; dobbiamo convivere con questa condizione, e sarebbe ingiusto giudicarci per qualcosa che non possiamo cambiare. Ovviamente, dicendo ciò, diciamo anche che, se potessimo scegliere, sceglieremmo di essere eterosessuali. Qualsiasi persona sana sceglierebbe l’eterosessualità (non è così, vedi qui -link nel testo, NdT-). E quando gli omofobi arrivano alla conclusione opposta - che il desiderio omosessuale è qualcosa che possiamo scegliere - allora vogliono aiutarci a fare la scelta giusta, quella eterosessuale. E vogliono offrirci quest’aiuto nella forma di terapie shock e violente, e altre tecniche di “conversione”. Alla luce di tutto ciò, posso assolutamente capire perché è più sicuro credere che siamo nati così, e farlo credere come se le nostre vite dipendessero da questo ( perché, per alcuni, è veramente una questione di vita o di morte). Senza dubbio, la maggior parte degli etero “progressisti” e la maggioranza dei gay e bisex - come Lady Gaga - credono fermamente che il nostro orientamento sessuale sia innato e hanno preso la loro direzione seguendo i movimenti gay e lesbo più diffusi, che hanno sostenuto fortemente questo punto di vista.
    Ma il fatto che l’ipotesi del “siamo nati così” abbia avuto una grande risonanza politica per i gay e per le lesbiche non ha niente a che fare col fatto che sia vero. Probabilmente, come gay, vogliamo unire le nostre forze e credere che sia vero perché è politicamente strategico. Sarebbe interessante. Ma non lo farebbe diventare vero.

    La scienza si sbaglia (Parte I) :

    Alle persone piace citare l’ “evidenza scientifica schiacciante” che l’orientamento sessuale sia biologico in natura. Ma fatemi vedere uno studio che afferma di averlo provato, e io vi mostrerò un progetto di ricerca imperfetto. Prendiamo un esempio: nel 2000, un gruppo di ricercatori all’UC Berkeley condusse uno studio secondo il quale era più probabile che le lesbiche avessero una struttura della mano più “mascolina” rispetto alle donne eterosessuali. Si presume che la maggior parte degli uomini abbia l’anulare più lungo dell’indice, e che le donne abbiano l’esatto opposto (oppure che abbiano l’indice e l’anulare della stessa lunghezza). Secondo questo studio, le lesbiche avrebbero più probabilità di avere quello che chiameremmo “ mani da uomo”. I ricercatori hanno concluso che questa scoperta supporta la loro teoria secondo la quale il lesbismo potrebbe essere causato da un “lavaggio androgino fetale” nell’utero - e cioè, quando i feti femminili sono esposti a livelli alti di ormoni mascolini, il risultato sarà una forma di mascolinità femminile: mani da uomo e… attrazione verso le donne. Ma questo studio fa lo stesso errore che moltissimi altri hanno fatto: non sa distinguere correttamente tra il sesso (maschile o femminile) e l’orientamento sessuale (eterosessualità ed omosessualità). In altri termini, il fatto che una donna sia “mascolina” (che è una costruzione sociale) o che sia stata sottoposta ad alti livelli di ormoni maschili non ha necessariamente a che fare con il fatto che sia o meno attratta dalle donne. Accetteremmo questa teoria se avessimo accettato la premessa eteronormativa che le persone mascoline (o uomini) sono naturalmente attratti dalla femminilità e che le donne normali (femminili) sono naturalmente attratte dagli uomini. E qui sorge il pregiudizio. Molte donne “mascoline” eterosessuali (siete mai stati nelle zone rurali del Sud?) vorrebbero che sapessimo che il loro sesso non si allinea con il loro desiderio sessuale in nessun modo. E anche molte lesbiche femminili lo vorrebbero.
    La linea di fondo è che queste idee concernenti il desiderio sessuale sono fortemente legate alle idee sbagliate di sesso e alla presunzione che l’eterosessualità sia naturalmente predefinita, e che la scienza debba ancora avvicinarsi a questa materia in maniera oggettiva. Per un esame attento e completo delle carenze e dei difetti nelle ricerche più famose e più citate sull’orientamento sessuale, si veda il libro eccezionale di Rebecca Jordan-Young “Brain Storm: The Flaws in the Science of Sex Differences” (Harvard University Press, 2011).


    La scienza si sbaglia (Parte II):

    Un altro problema ancora più grande sulla scienza dell’orientamento sessuale è che cerca di trovare le cause genetiche dell’essere gay, come se tutti sapessimo cosa sia. Dire che ‘essere gay’ sia genetico è impegnarsi nel campo della scienza che dipende da una comprensione recentissima storicamente e specificatamente euro-americana su cosa significhi essere gay. Nell’Antica Grecia, le relazioni sessuali tra uomini di classe agiata e ragazzini adolescenti era una pratica culturale comunemente accettata. Secondo gli storici Michel Foucault e Jonathan Ned Katz, questo tipo di relazioni era considerato la forma di amore più lodevole, sostanziale e divina (mentre il sesso tra un uomo e una donna era, a tutti gli effetti, come il sesso tra un uomo e il suo schiavo). Se per ‘gay’ quello che vogliamo dire è che un uomo abbia frequenti e sincere relazioni sessuali con un altro uomo, crediamo davvero che qualcosa di completamente differente accadesse nel patrimonio genetico degli Antichi Ateniesi? Qualche evento evoluzionario occasionale ha permesso agli antenati di Platone di sbarazzarsi di tutti quei geni eterosessuali? E cosa vogliamo dire riguardo alle culture tradizionali native in cui tutti i ragazzi vengono sottomessi a rituali di passaggio omosessuali? Non immaginiamo che potremmo identificare qualche prova genetica della propensione all’ingoiare sperma come un’iniziazione culturale alla virilità? E che vogliamo pensare del fatto che tutte le culture del mondo in cui il sesso omosessuale maschile non voglia dire essere gay tranne se fatto in specifiche circostanze (per esempio, sei gay solo se sei il partner sessuale ricettivo, se sei femminile)? E parlando di questo, cosa vogliamo dire del fatto che gli Stati Uniti sono proprio una di queste culture? Quando giovani ragazze del college si leccane le tette a vicenda alle feste di confraternita, o quando giovani ragazzi del college si ficcano le dita nei loro culi a vicenda mentre vengono forzati dai loro confratelli, non lo chiamiamo gay - lo chiamiamo “girls gone wild”(cattive ragazze, sballate NdT) o “nonnismo”. Il punto è che molte persone assumono un comportamento omosessuale ma in qualche modo parliamo di origini genetiche dell’omosessualità come se ci fosse chiaro chi sia gay e chi no, e come se fosse chiaro che i “geni gay” siano un’esclusiva di chi è culturalmente e politicamente gay(ossia le persone che sono veramente gay). E’ leggermente arbitrario, non credete?
    Solo 150 anni fa, gli scienziati si misero alla ricerca dell’evidenza fisiologica che le donne fossero isteriche. L’isteria, secondo la definizione medica Vittoriana, significava che l’utero di una donna si era spostato dalla sua posizione corretta e fluttuava nel suo corpo causando tutti i problemi possibili - come il femminismo, ed altri problemi che suscitavano grande preoccupazione. E indovinate un po’, ne trovarono le prove, e pubblicarono libri ed articoli per provarlo e documentarlo. E cercarono e trovarono anche le prove che i discendenti di Africani e Asiatici erano intellettualmente e moralmente inferiori dei discendenti di Europei. Molti libri dedicati a instaurare queste credenze ovviamente assurde e violente come dati scientifici legittimi e incontrovertibili furono pubblicati . Allo stesso modo, la scienza dell’orientamento sessuale ha una storia lunga e inquietante. Negli ultimi anni del 1800 e agli inizi del 1900, si credeva che gli omosessuali avessero gli occhi piccoli e luccicanti, strutture facciali particolarmente angolari e “cattivo sangue”. Oggi, apparentemente, abbiamo dita che cambiano in base al sesso e cervelli da gay.
    E’ possibile che chi si identifichi come “gay” negli Stati Uniti (ancora una volta, ricordate che “gay” è un concetto specifico culturale e storico), condivida una fisiologia comune? Può essere. Ma anche se fosse così, sappiamo veramente il perché? Senza dubbio, potremmo scoprire (come lo ha fatto Simon LeVay) che gli uomini che si identifichino come gay condividano un certo tratto - un nucleo VIP SCN (nucleo soprachiasmatico, formato da gruppi di neuroni, che contribuisce alla regolazione dei ritmi circadiani endogeni, l'orologio biologico, NdT), dell’ipotalamo più grande, per esempio. Ma come facciamo a sapere se questo “ingrandimento” sia un sintomo o la causa della loro omosessualità, e non, diciamo, un sintomo o la causa della loro propensione al coraggio, creatività o ribellione? In una cultura omofoba, hai bisogno di coraggio (e altri tratti fantastici) per essere queer. Forse questi tratti della personalità sono quelli che sono attualmente osservati sotto il microscopio. E, certamente, c’è la domanda eterna: perché gli scienziati non cercano le cause genetiche dell’eterosessualità? O della masturbazione? O dell’interesse verso il sesso orale? La ragione è che nessuno di questi atti sessuali viola le norme sociali attuali, almeno non così fortemente da essere percepite come aberrazioni sessuali. Ma non è sempre stato così. Nel 19° secolo, gli scienziati erano interessati alle origini biologiche della “perversione della masturbazione”. Erano interessati perché credevano che fosse patologica, e volevano sapere se fosse possibile correggerla.
    Alla fine, quello su cui possiamo contare è che la scienza dell’orientamento sessuale produrrà dati che rispecchiano il più grossolano e sessista binarismo di genere che circola nell’imaginario collettivo. Questa ricerca riporterà che le donne sono innatamente più sessualmente fluide degli uomini, capaci di eccitarsi con quasi qualsiasi cosa (hmmm… dove ho già sentito quest’idea oltre che nella ricerca di Lisa Diamond? Ah sì, nella pornografia eterosessuale.) Riporterà che gli uomini sono sessualmente rigidi, i loro desideri impermeabili. Ci dirà che gli uomini etero non possono eccitarsi con gli uomini, e che per gli uomini gay l’idea ripugnante di fare sesso con delle donne sia profondamente radicata. A prescindere da cos’altro potremmo dire riguardo la correttezza di questi studi, quello che per me è evidente è che sono stati usati per autorizzare l’omofobia per gli uomini etero, e la misoginia per gli uomini gay.

    Solo perchè hai avuto sempre desideri omosessuali o eterosessuali per quanto puoi ricordare, non vuol dire che sei nato eterosessuale o omosessuale.

    Ci sono tantissime cose che ho fatto oppure provato per tantissimo tempo. Mi è sempre piaciuto discutere. Mi è sempre piaciuto disegnare scarpe e piedi. Mi è sempre piaciuto il formaggio cheddar. Ho sempre sentito una forte connessione con la musica allegra pop,trash. Questi sono stati degli aspetti di me stesso per tantissimo tempo, e ognuno di loro rappresenta un mio forte impulso. Ma sono nato con il desiderio di mangiare formaggio cheddar o di fare disegni di piedi? Questi desideri sono identificabili in qualche parte del mio corpo, in un qualche mio gene? Sarebbe difficile affermarlo, perché potrei essere nato e cresciuto in Cina, dove il formaggio cheddar è praticamente inesistente e non avrebbe potuto essere parte della mia vita. E mentre possa essere nato con un qualche potenziale artistico, sicuramente il nostro materiale genetico non può essere così’ specifico da determinare che io avrei amato disegnare scarpe con la zeppa. Il punto è che quello che desideriamo nell’infanzia è molto più complesso e sfaccettato di quello che le scienze biologiche possono spiegare, e questo vale anche per il desiderio sessuale. Il materiale di base grezzo ci sarà pure (come un possibile potenziale creativo), ma i dettagli - beh, quelli li dobbiamo scoprire noi.

    Segretamente, sapete già che i desideri sessuali delle persone prendono forma grazie al loro contesto sociale e culturale.

    Molti adulti si preoccupano che, se permettiamo ai maschietti di vestirsi da principessa e di mettersi lo smalto sulle unghie, in futuro potrebbero avere inclinazioni gay. Anche i genitori più moderni (includendo i genitori gay e lesbiche) si preoccupano che introdurre “troppo” i loro bambini al mondo del queer possa essere un modo per spingerli verso l’omosessualità. Allo stesso modo, molti si preoccupano che molte donne siano introdotte al femminismo nei college, e che se diventassero troppo arrabbiate o indipendenti, potrebbero decidere di essere lesbiche. Ma se credessimo veramente che l’orientamento sessuale fosse congenito - o presente al parto - allora nessuno si preoccuperebbe delle influenze sociali che potrebbero avere degli effetti sul nostro orientamento sessuale. Ma penso che in realtà sappiamo tutti che il desiderio sessuale è profondamente soggetto alle forze culturali, sociali e storiche. Sappiamo che se il mondo oggi fosse un posto totalmente diverso, un posto dove l’omosessualità fosse culturalmente comune ed accettata (come nell’Antica Grecia), vedremmo molte più persone abbracciare i loro desideri omosessuali. E se fosse veramente così, allora non avrebbe niente a che fare con la genetica.
    Il concetto di “orientamento sessuale” ha meno di 150 anni, ed è recente come la nozione che le persone dovrebbero scegliersi sulla base di una attrazione romantica. Molto di ciò che sentiamo naturale ed immutabile sui nostri desideri - includendo anche i tipi di corpo e di personalità da cui siamo attratti - è condizionato dalle nostre culture. La maggior parte degli uomini etero Americani, per esempio, vi diranno che hanno un’avversione viscerale verso le donne con molti peli sotto le ascelle. Ma quest’avversione, non importa quando profonda sia nella psiche dell’uomo e quanto innegoziabile sia, è difficile che possa essere genetica. Fino all’ultimo secolo, l’intera popolazione femminile mondiale aveva peli sotto le ascelle, e in qualche modo il sesso eterosessuale è sopravvissuto. Alle persone piace usare il fatto che le terapie di “conversione” falliscano per dimostrare che l’omosessualità è innata. Prima di tutto, queste conversioni non falliscono sempre; se fai diventare qualcuno disgustato dai suoi desideri, puoi cambiarli. Chiamiamola una ‘tragedia di repressione’ , o chiamiamola ‘un risveglio religioso’ - a prescindere, il punto è che possiamo cambiare e lo facciamo. Per esempio, alle scuole superiori e al college, i miei desideri sessuali erano profondamente legati al sessismo. Volevo essere una ragazza attraente, e volevo che gli uomini potenti mi desiderassero. Ero un’autentica eterosessuale come qualsiasi altra donna che conoscessi. Ma più tardi, molti anni passati all’esplorazione delle politiche femministe, quello che una volta trovavo desiderabile (l’eterosessualità e il sessismo) diventò assolutamente sgradevole. Diventai critica verso l’omofobia e il sessismo in un modo che non permise più a queste idee di determinare la forma dei miei desideri. Se questo non fosse successo, senza dubbio avrei sposato un uomo. E se non fosse stato un completo coglione, probabilmente sarei stata abbastanza contenta. Invece, sono stata attratta dal queer per vari motivi politici ed emotivi, e da questo mio punto di vista vantaggioso oggi, credo che sia uno dei desideri migliori che abbia mai coltivato. [Vuol dire che vostra figlia potrebbe decidere di essere lesbica se seguisse alcuni corsi di studi sulle donne? Sì. Cosa farete adesso?!]
    Probabilmente la cosa più importante è che, il fatto che potremmo coltivare o “scegliere” qualcosa non vuol dire che sia una parte triviale, temporanea o meno vitale di ciò che siamo. Per esempio, la religione è una scelta? Sicuramente lo è se definiamo ‘scelta’ come qualcosa che non sia una parte immutabile della nostra fisiologia. Ma molti filoreligiosi si sentirebbero profondamente offesi ed equivocati se suggerissi che le loro credenze religiose siano solo una fase, un esperimento, o una parte meno significativa di quello che sono rispetto a, diciamo, il loro colore dei capelli. le scelte sono complesse. Le scelte hanno una profondità enorme. E sì, le scelte sono allo stesso tempo sia forzate che fluide - esattamente come i nostri corpi.

    Post Scriptum:

    Ultimamente, le condizioni prefissate nel dibattito pubblico riguardanti questa materia - biologia versus “scelta” - sono abbastanza limitate, soprattutto perché “scelta” non è il termine più utile che potremmo usare per descrivere tutte le possibilità che si trovano al di là della biologia. Moltissimi fattori sociali, culturali e strutturali possono dare forma all’incarnazione dei nostri desideri e delle nostre possibilità erotiche. Il fatto che questi fattori non sono psicologici all’origine non vuol dire che non siano coercitivi o soggettivanti, risultanti in una condizione reale o percepita della fissità o della “non scelta”. Sappiamo che i fattori sociali si sono personificati e soggettivizzati nel corso del tempo. E rimango comunque dell’idea che il concetto di “scelta” - o qualcosa del genere che sia - descriva la possibilità di una relazione con i nostri desideri sessuali critica e riflessiva. Personalmente, l’idea di non avere nessun controllo su chi o cosa desidero è un grande disincentivo sessuale per me, così respingo costantemente quello che sento come i limiti dei miei desideri. Per esempio, ho attraversato un periodo in cui spingevo me stessa a frequentare femmes perché avevo delle buone ragioni per sospettare del perché le avessi eliminate dal mio campo di azione nelle relazioni. Quando mi è sembrato che non avrei mai potuto essere non monogama, ho deciso di stabilire un mio obiettivo nell’almeno provarci. Quando ho realizzato che gli unici che mi attraevano veramente erano degli alcolisti ribelli, ho stroncato anche questa abitudine sul nascere. Quando ho pensato che non avrei mai potuto giudicare sexy gli uomini molto pelosi, mi sono concessa di esaminare la mia attrazione verso Javier Bardem. Quando i miei gisti e le mie inclinazioni incominciano a consolidarsi, divento sospettosa e delusa. Allora, nell’interesse dell’apertura totale, scrivo sotto la prospettiva di qualcuno che trova la fissità sessuale decisamente poco interessante, e che crede che ci siano delle ottime regioni femministe e queer per fare inventari frequenti e critici dei lati della nostra sessualità che crediamo che non possiamo o che non vogliamo cambiare.

    Traduzione di: https://socialinqueery.com/2013/03/18/no-o...-5-reasons-why/

    Edited by Andrew Floyd - 3/6/2016, 16:44
  11. .

    Identità Sessuali




    Allosessuale: Qualcuno che sperimenta l'attrazione sessuale. In pratica qualcuno che non è asessuale.
    Eterosessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per il sesso e il genere opposto al suo.
    Omosessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per il suo stesso sesso e genere.
    Bisessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per uomini e donne(cis e trans*).
    Bisessuale non binario: Qualcuno che prova attrazione per uomini e per donne, senza disdegnare chi ha un genere "ambiguo".
    Pansessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per ogni sesso e genere esistente, compresi quindi intersex(per il sesso) e Agender, Bigender, Demiboi, Demigirl, Genderfluid, etc(per l'identità di genere). In genere un pansessuale è attratto dalla personalità dell'individuo, indipendentemente dai suoi caratteri sessuali.
    "Pansessuale" contiene il concetto di "tutto" ("pan" in greco significa "tutto") e rimanda quindi all'idea che si possa essere attratti da chiunque.
    Polysessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per molti generi, ma non per tutti.
    Pomosessuale: Si tratta di un orientamento sessuale che viene utilizzato quando un individuo non desidera per la propria sessualità essere messo in pre-esistenti, categorie convenzionali.
    Androsessualità / androphilia: Si tratta di una attrazione sessuale per gli uomini, ma più comunemente per la mascolinità. Questo è diventato un identificatore popolare, in quanto non necessariamente si è attratti dall'identità di genere o dal sesso biologico della persona, ma, piuttosto dal loro aspetto (maschile).
    Gynesessualità / Gynecophilia: Si tratta di una attrazione sessuale per le donne, ma più comunemente per la femminilità. Questo è diventato un identificatore popolare, in quanto non necessariamente si è attratti dall'identità di genere o dal sesso biologico di una persona, ma, piuttosto dal loro aspetto(femminile).
    Asessuale: Un asessuale è un individuo che non sperimenta attrazione sessuale, o di esperienze di un livello così basso di attrazione sessuale che essi non ritengono che sia degno di nota.
    Come in tutte le sessualità, ci sono varie sfumature di asessualità. Alcune persone che si identificano come asessuali possono, o non possono masturbarsi, avere rapporti sessuali, creare relazioni etc.
    Slang: (Ace)
    Asessuale (Grey A/Gray A): Un individuo che identifica come grey-A, in genere normalmente, non sperimenta attrazione sessuale, ma può sperimentarla qualche volta, presentando però un basso desiderio sessuale o comunque non abbastanza da concretizzare l'atto sessuale.
    Qualcuno potrebbe anche godere e provare desiderio sessuale, ma solo sotto specifiche e limitate circostanze.
    Demisessuale: Qualcuno che si identifica come Demisessuale, non sperimenta attrazione sessuale a meno che non arrivi ad instaurare un forte legame emotivo con qualcuno.
    In generale i demisessuali non sono attratti da nessuno, finché non instaurano un forte legame emotivo, a quel punto possono provare attrazione e desiderio sessuale MA solo verso quella specifica persona.
    Slang: Demi
    Autosessuale: Un individuo che preferisce ricevere soddisfazione sessuale da se stesso e/o è sessualmente attratto da sé stesso.
    Mentre molti asessuali si possono identificare come autosessuali, questo non è un orientamento sessuale "asessuale", ed esistono autosessuali che non si riconosco come asessuali.
    In ogni caso "autosessuale" non è sinonimo di masturbazione.
    Skoliosessuale: Qualcuno che sperimenta attrazione sessuale verso individui che si identificano come non-binari.
    Questo orientamento è notevole, in quanto non descrive un'attrazione per i genitali o il sesso assegnato alla nascita.
    Eteroflessibile: Qualcuno che prova per lo più attrazione per il sesso e il genere opposto ma non escludo a priori di potersi rapportare con il proprio genere/sesso.
    Omoflessibile: Qualcuno che prova per lo più attrazione per proprio genere/sesso ma non esclude a priori di potersi rapportare con il sesso e il genere opposto.
    Androgynosessuale: Qualcuno che prova attrazione sessuale per uomini e donne con apparenze androgine.

    NB: Se non sai che significa intersex, agender, bigender, demiboi, demigirl, genderfluid etc, vai a questo link: qui

    Edited by Andrew Floyd - 4/9/2016, 10:57
  12. .
    Note d'autore: Questa non é una fanfiction, ma non sapevo dove pubblicarla. La storia parla di un amore un po' "particolare". Spero vi piaccia.

    Dedicato a Loki per tutte le coltellate che le affliggo quando siamo in chat XD




    Da bambina adoravo giocare nel grande salone reale. Era immenso ricco di affreschi e con finestre alte e grandi da cui si poteva osservare il cielo ed il mare. In quel luogo in cui mi divertivo a giocare un giorno comparisti tu. Eri graziosa, un ovale scarno in cui facevano capolino due occhi blu. Blu come la notte in cui ci baciammo.
    Ricordo ancora il nostro primo bacio. Era la notte in cui io diventai una donna. Piangevo a dirotto e tu arrivasti in punta di piedi, sussurrasti il mio nome e scostando i miei capelli dorati mi baciasti. Un bacio lieve a fior di labbra ma così dolce da non riuscirlo a dimenticare.
    Mi piaceva sistemarti i capelli neri, erano così sottili e setosi che non riuscivo mai a togliere le mani. Ricordo ancora quando giocando nelle cucine ti spinsi troppo vicino al caminetto ed i tuoi capelli si bruciacchiarono. Piansi tante lacrime mentre la nutrice te li tagliava.
    E ricordi il nostro ballo delle debuttanti? Quando durante le prove non riuscivi a camminare dritta ed i libri cadevano sempre dalla tua testolina e tu sorridevi assumendo un espressione adorabile.
    Ricordo ancora tutto come se fosse ieri Julie. Allora non sapevo cosa tu fossi in realtà ne cosa avesse architettato mio zio per prendere il trono di mio padre. Allora ti amavo era questo che sapevo e non mi interessava altro.
    Ora sono qui. Seduta a questa finestra nella mia stanza chiusa dall'esterno e ricordo di noi. La porta si apre ma non mi volto. Só già cosa i miei occhi incontreranno, non ho bisogno di voltarmi.
    << May, non fare così.>> una voce sussurra mentre mani che io ho tenuto innumerevoli volte mi toccano il viso delicatamente.
    << Perdonami se ti é possibile>> continua a dire quella voce ed un piccolo bacio mi viene impresso sul collo mentre le sue mani percorrendo il mio collo e le mie spalle arrivano giù fino ad intrecciarsi con le mie.
    Il vetri mi mostra un volto: Capelli neri, occhi blu e labbra rosse. Conosco quel volto l'ho visto innumerevoli volte ed altrettante l'ho baciato.
    << Julie>> sussurrano le mie labbra mentre quel viso si abbassa e mi morde il collo.
    << Sono Julien, quante altre volte dovrò ripetertelo>> quella voce che per anni era stata dolce ed ovattata ora era profonda e rude.
    Le sue mani mi avvolsero in un abbraccio, avvicinando la mia schiena al suo petto ed appoggiò la sua testa sulla mia <<perché mi odi ora?>> chiese stringendomi sempre di più <<ti supplico May>> concluse in un singhiozzo disperato.
    Il mio sguardo era perso nel vuoto. La mia mente non riusciva ad accettare tutto ciò. Perché la Julie che avevo sempre amato, la Julie a cui avevo confidato i miei segreti, la Julie a cui avevo dato il mio primo bacio in realtà era il figlio illegittimo di mio zio. La mia Julie era un uomo e mi era stato accanto solo per usurparmi il trono attraverso un colpo di stato.
    Dopo aver singhiozzato tra i miei capelli Julie sciolse il suo abbraccio ed andò via.
    << May, io continuo ad amarti nonostante tutto questo>>
    Non mi voltai.
    Ormai erano tre mesi che mio padre era stato assassinato ed il castello era passato a mio zio. Ma il mio cuore non versava lacrime per la sua scomparsa ma solo per quella di Julie.
    Nonostante tutto. Quando sentii i cardini della porta aprirsi, il mio corpo si mosse, corse verso la porta ed afferrò un lembo della giubba di Julien. Egli si voltò e rividi gli occhi di Julie, quegli occhi blu come la notte in cui ci baciammo per la prima volta. Le mie labbra si dischiusero e Julien afferrandomi alla base della colonna vertebrale mi avvicinò a se per poi baciarmi.
    Quando le nostre labbra si incontrarono sentii ancora il sapore di Julie, quella dolcezza che solo lei aveva. Ma ben presto la dolcezza si trasformò in piacere e le nostre labbra si dischiusero assaggiando ciascuna i liquidi dell'altra. Tra un gemito e l'atro sussurrai << Julie >>. In quell'istante l'uomo morse il mio labbro ed io sgranai gli occhi a causa del dolore. Osservai dinanzi a me e vidi un uomo dai lineamenti marcati e capelli corvini corti. Ciò che prima identificava Julie era ancora presente in quel bellissimo viso, ma aveva perso la sua femminilità. Mi rassegnai a non poter più rivedere il mio amore e lui lasciando il mio labbro, si avvicinò al mio orecchio e ne leccò la sommità. << Io sono Julien, ricordalo>> e mi strinse ancora di più, tanto che potei sentire la sua erezione.

    La mia Julie era morta. Nonostante quest'uomo ne avesse preso il posto, nonostante quest'uomo mi tenesse in ostaggio, nonostante quest'uomo mi amasse, io desideravo solo lei. Eppure solo alle tentazioni di quest'uomo il mio corpo cedeva.

    Edited by Crazy - 29/5/2016, 16:30
  13. .

    I'm not ashamed to say I cried for you - Capitolo 1



    Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Monkey Punch; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

    - Su richiesta
    - Doveva essere una PWP, scene di sesso gratuite senza trama. Ma boh, è comparsa una trama LOL
    - Quando mi colla torno a scrivere. XD



    «Desiderate altro?» chiese il barista.
    «Altro scotch.» rispose con il cappello di feltro calato sugli occhi e l’aria di una persona esausta. Ne bevve un sorso e lasciò che lo scotch gli sprigionasse il suo fuoco in gola. Prese una sigaretta dal suo pacchetto spiegazzato che teneva sul tavolo e se la mise in bocca come se fosse l’unica cosa che gli avrebbe impedito di andare in frantumi. No. Era già andato in frantumi. Il suo cuore, come la fiammella di una candela consumata, si stava spegnendo, stava diventando di cenere. Non provava quasi più sentimenti, quei pochi che ancora provava erano rivolti al passato.

    Pensieri di morte non esitavano a turbare le sue notti. Incubi terrificanti dai quali non riusciva a svegliarsi lo tormentavano: gridava nel sonno, e si svegliava tremante e bagnato di sudore. Non era un vero riposo il suo, piuttosto era un morire lento e crudele. Eppure il suo cuore batteva, impazzito, ma era li, lo ascoltava sul collo, pulsava nelle tempie. «Per quanto ancora?» si chiedeva.
    L’elemento dei suoi sogni era sempre lo stesso: la notte in cui tutto andò a puttane e la sua vita implose. Nell'oscurità che li avviluppava come una coperta i proiettili gli piombavano addosso, traccianti graffiavano la notte; e il sangue. Il sangue di Lupin, di quel corpo straziato, svuotato che ormai macchiava solo i propri vestiti. Quelle immagini gli bruciavano dentro, vivide come se le stesse vivendo in quel momento.

    Non poteva ancora crederci.
    Aveva perso l'unica persona che fosse riuscita a vedere oltre la sua indole da frustrato misantropo.
    L’incontro con quel l’uomo aveva segnato una svolta nella sua vita; dapprima viveva sospeso a un filo; tra un’accozzaglia di pericoli e inganni, sparatorie, omicidi o spaccio di droga. Senza mai sapere se avrebbe rivisto l'alba del giorno seguente. Era infatti durante quel periodo che s’era beccato il 90% delle sue cicatrici.

    Incontrare Lupin era stato come un risveglio dell’anima. Aveva imparato cosa volesse dire fidarsi di qualcuno, aveva per la prima volta conosciuto la vera amicizia, i sentimenti di cui era composta e le sconfinate emozioni che smuoveva nell'animo umano. L’aveva ripagato per tutto quello che aveva fatto per lui con la sua mai smentita lealtà e la fedeltà all'amicizia. Col tempo aveva toccato con mano cosa volesse dire essere innamorato e, soprattutto, cosa volesse dire saper rinunciare alla proprie esigenze per il bene della persona amata.

    Ovviamente Lupin era troppo accecato dal fascino manipolativo di Fujiko per notare i suoi sentimenti.
    Stupido volere un amore che non può essere vero. Stupido cercare un bacio che il diavolo ha conosciuto.
    Forse era stupido anche chiamarlo amore. Lui era invisibile finché c’era Fujiko. E non riusciva proprio a soffrire il fatto che bastasse il suo conturbante tono da puttana languida, perché lui, ammaliato, cadesse in pieno nella sua trappola, senza nemmeno sapere cosa gli sarebbe accaduto. La mente troppo annebbiata perché potesse pensarci.
    «Lascia perdere quella donna, è pericolosa.» Ma non l’aveva mai ascoltato. Quella puttana era furba, scaltra, intelligente. Era consapevole del suo fascino, della sua bellezza e sapeva come esercitarla per procacciarsi i favori degli uomini inclini ai piaceri sensuali. Ma a farlo incazzare non era solo il fatto di vedere il suo partner rischiare la vita per la sgualdrina. C’era dell’altro. Quando era costretto a vederli in atteggiamenti così falsamente intimi: risatine languide, frasi stucchevoli, tentativi fallimentari di baciare quella bocca capace solo di suadenti menzogne. Era troppo! Non poteva sopportarlo. Era preso da una fitta di rabbia e gelosia mista a una buona fetta di umiliazione. Non aveva mai provato un sentimento paragonabile a quello.
    Aveva conosciuto ragazze molto attraenti, ma la bellezza superficiale in sé gli aveva sempre provocato nient’altro che più cautela nell'approccio e una sensibile accelerazione della noia e della diffidenza.

    Proprio in quel momento una voce interruppe il corso dei suoi pensieri: «Konbanwaaa ~ » Alzò lo sguardo e notò una bella donna venire a sedersi accanto a lui, appoggiandosi col gomito sul bancone. Non riusciva a distinguerne il viso a causa della mancanza di luce del locale e il suo stato di ebbrezza mentale.
    Ma bastò incrociare il suo sguardo per un istante per venirne catturato.
    C’era qualcosa di familiare nei suoi occhi, nella luce morbida delle loro oscure profondità.
    Aspirò profondamente una grossa boccata, della sigaretta che non aveva mai lasciato la sua bocca, la trattenne, e poi tirò indietro la testa ed espirò una nuvola di fumo verso il soffitto.

    «Konbanwa.» Rispose con una freddezza studiata sotto al quale nascondeva un certo interesse, poi fece cenno al barista di portare un altro giro.

    La ragazza non assomigliava per niente alla cliente tipo di un bar tanto squallido, forse per questo il barista le lanciò un' occhiata interrogativa. «Le porto qualcosa?» chiese il barman.
    «No, grazie, non ancora.» rispose affabilmente lei.
    Quando il barista si allontanò la ragazza si voltò verso Jigen: «Posso avere una sigaretta, signore?»

    Lui levò appena la testa e da sotto la sua fedora nera guardò la ragazza con una una curiosità che non si poteva certo definire amena. C'era qualcosa in quella donna che lo attirava, qualcosa che non riusciva a decifrare.
    Quegli occhi gli ricordavano qualcuno. Quel qualcuno per cui s'era recato in quel bar nel misero tentativo di diluire il dolore nel alcool. No, non proprio, non era esatto dire che glieli ricordavano... quelli erano gli occhi di Lupin! Del suo partner, del suo amico,del suo... Cosa? Del suo cosa? Un senso d'angoscia bruciante lo invase, e sentì uno schianto nei profondi recessi del suo cuore. Merda! Per quanto ancora la sua mente lo avrebbe torturato? L' alcool forse stava indebolendo la sua lucidità, ma quel dolore opprimente, tremendo, che gli attanagliava in una morsa ferrea lo stomaco non se ne andava mai.

    «Hey amico, non ha mica una bella cera. Che succede? Non sta bene?» La voce apprensiva di lei lo riportò alla realtà.
    «No.» disse con voce ferma e turbata.
    «Bé, se volete posso metterla in sesto io.» rispose con un sorriso che che rivelava una malizia esperta, quasi spavalda. Gli prese la sigaretta dalle labbra e se la portò alla bocca aspirando un'abbondante boccata di fumo. Gliela ripassò.

    Quel sorriso. Quella voce. Quel gesto. No. Non c'erano più dubbi. Fu travolto da un improvviso torrente di emozioni: un' esplosione di gioia, entusiasmo, commozione, ma anche rabbia, ostilità e risentimento. «Figlio di puttana... figlio di puttana...» sussurrò concitato.
    Il ladro si tolse la maschera rivelando il suo vero volto. «Jigen-chan, la mia assenza ti ha proprio arrugginito. Iniziavo a pensare che non ce l'avresti mai fatta.» disse Lupin con in viso stampato un sorriso sardonico.
    «Stramaledetto figlio di puttana... figlio di puttana, tu...»
    «D'accordo, sono un figlio di puttana, ma che ne dici mon chéri? Mi offrirai da bere?» disse con il più affascinante tono che gli riuscì di evocare, con il suo solito francese arrugginito.
    «Ma non avevi detto di non volere niente?»
    «Niente che potesse darmi il barista.» rispose abbozzando un sorriso malizioso.
    «Capisco. Mi sembrava poco fattibile che una ragazza astemia si fosse spinta in un bar merda, circondato da vecchi malavitosi froci divoratori di noccioline, solo per assaggiare del alcol rancido.»
    «Sì, avrai capito che i miei gusti sono decisamente più sottili.» si portò la sigaretta alla bocca e aspirò un'abbondante boccata di fumo.
    Il killer piegò le labbra in un sorriso sarcastico e si versò da bere: «Oh, questo l'ho capito ma se tiri così forte rischi di spremermi fino a farmi impallidire!»
    «Non sei cambiato» disse con un sorriso, guardandolo.
    «Anche tu sei sempre il solito cazzone.» ridacchiò l'ex sicario della mafia. «Comunque mi devi delle spiegazioni. Che cazzo ci fai qui? Come cazzo hai fatto a sopravvivere? Per che cazzo ti presenti adesso? E perché cazzo sei conciato a quel modo? »
    «Ti spiegherò tutto a suo tempo, magari in un posto appartato. Per l'ultima domanda posso dirti che ho preferito evitare un incontro tra lacrime e singhiozzi sullo stile dei film melodrammatici di merda.» rispose il ladro con una lieve ironia, e nello stesso tempo, con una certa convinzione.
    «E ti è venuto in mente questo? Si, sicuramente un ottimo modo per rivedere il tuo partner che ti credeva morto e sepolto. Cos'è? Pensavi di risorgere tramutato in donna come Loki della mitologia Norrena?» Sbuffò, sarcastico. «Comunque ho affittato un monolocale senza pretese, possiamo recarci lì.
    «Brillante suggerimento.» disse con un sorriso baldanzoso dipinto sulle labbra.

    Quando superarono il bar Jigen afferrò Lupin per un braccio e lo trascinò nel primo vicolo in cui si imbatterono. Lo prese per le spalle e lo spinse contro il muro baciandolo con una disperazione feroce, invadendogli la bocca con un' intensità che lo fece tremare. Il bacio si fece più imperioso intenso e prepotente mentre le loro labbra si muovevano insieme. Quello era ben più che un incontro di labbra: era una dichiarazione di possesso, di inesauribile bisogno, qualcosa di necessario che il tiratore avrebbe fatto germinare dentro il suo partner finché non avesse più potuto respingerlo.
    Lo afferrò per i fianchi e lo sollevò da terra, e con le mani accompagnò le sue cosce contro il proprio bacino. Si strofinò contro di lui, spingendo il proprio inguine contro il suo. Una violenta ondata di eccitazione li pervase ed entrambi gemettero per il calore che scorreva fra loro, il desiderio che lambiva le loro ossa.
    Il ladro si staccò dalla sua bocca per riprendere fiato, e tolse le gambe dai fianchi del gunslinger rimanendo però appoggiato a lui.
    «Devo ammettere che oltre ad essere un eccellente tiratore sei anche un ottimo trastullo sessuale!» disse Lupin, ansimando dal piacere, soffocando una risata; un suono seducente dal profondo della gola che ebbe il potere di eccitarlo ulteriormente.
    « Vaffanculo!» sibilò l'ex esecutore mafioso premendo le labbra contro il ladro, nel tentativo di zittirlo. Lo baciò con violenza. Fino a farlo gemere, di piacere e di dolore. Premendo l'erezione contro la sua, spingendo i fianchi contro i suoi. Esigendo sempre più pelle, più pressione, più contatto. La disperazione alimentava il bacio, disperazione e furia. Le loro lingue si incontrarono ancora in un crescendo di desiderio, gli occhi si chiusero, le dita di Jigen accarezzavano i capelli di Lupin e poi scesero più giù ad abbassargli la cerniera del vestito facendolo scivolare giù lungo il suo corpo fino al pavimento. Subito le sue mani s'infilarono sotto e corsero sulla pelle nuda della sua schiena, facendogli venire la pelle d'oca, mozzandogli il fiato.
    Sfiorò delicatamente le cicatrici, soffermandosi su quella ancora ben visibile, ricordo di quella notte di terrore. Il suo sguardo si incupì.
    Il ladro gli prese la mano, e intrecciò romanticamente le proprie dita alle sue, guardandolo con occhi così pieni di amore che il cuore del tiratore cominciò a battere con una violenza indicibile, mentre sentiva gli occhi farsi lucidi. Non si dissero nulla. Mano nella mano, parlarono i loro occhi, i loro sorrisi, i loro cuori.
    Il killer lo baciò nuovamente, con una dolcezza insostenibile.
    Lupin rispose al bacio con fervida passione, insinuando la lingua con insistenza tra le sue labbra dischiuse.
    Gli massaggiò le spalle e fece scorrere le mani in basso, fino alle natiche, che strinse forte, facendolo fremere di eccitazione.
    Sentendolo fremere fu come incoraggiato, cominciò a sbottonargli la camicia. Lo voleva nudo, subito, ed era anche disposto a strappargli la camicia a mani nude.
    Un brivido profondo percorse la colonna vertebrale del pistolero, mentre le dita del ladro scendevano sempre più in basso, sfiorandogli la pelle ogni volta che slacciavano un bottone. E quando la camicia fu completamente aperta le mani di Lupin scivolarono dentro, esplorando il suo corpo che sporadicamente si contraeva per l'eccitamento: Il ladro sorrise di pura soddisfazione, facendo scorrere le sue mani sul calore del suo petto nudo, percorrendo con le dita le sue cicatrici, esplorando il suo corpo, fremente sotto l'assalto delle sue carezze. Fece scorrere la bocca sulla sua pelle calda, leccandogli la curva della gola, succhiando la pelle liscia attorno alla clavicola, scendendo fino ai capezzoli sensibili, mordendoli e leccandoli finché non si inturgidirono ancora di più.
    La sua bocca era una fiamma di seta sopra il suo petto che alimentava il fuoco dentro di lui fino a farlo bruciare di desiderio.
    Gli slacciò la cintura dei pantaloni e con un paio di strattoni, glieli fece scivolare sui fianchi, liberando la sua orgogliosa erezione.
    Si lasciò cadere in ginocchio tra le sue gambe, dopodiché prese il membro turgido tra le mani, lo strinse e lo accarezzò con insistenza, passandoci sopra la lingua in tutta la sua lunghezza, succhiandolo profondamente fin nella gola con un soffocato gemito di piacere.
    «Cristo!» riuscì a mormorare il pistolero a denti stretti.
    Il contatto con la sua bocca fu decisamente inaspettato, gli strappò un gemito soffocato che lo fece vibrare di un bollore innaturale. Quella lingua che sapeva baciare tragicamente bene, che sapeva solleticare, smaliziare, era in grado di farlo impazzire.
    Lupin lo afferrò per le natiche mentre faceva entrare e uscire il suo membro dalla bocca, succhiandolo sempre più profondamente a ogni affondo.
    Era troppo, un sovraccarico sensoriale che stava per mandarlo in tilt, Jigen sentiva di essere vicino all'orgasmo. Una sensazione nuova gli scorreva nelle vene, lungo i nervi, sulla pelle.
    Improvvisamente, senza preavviso, il ladro staccò le labbra dell'erezione del killer, che che palpitava tanto da fargli male.
    «I-ittai nan da?» Il tiratore era a malapena in grado pronunciare delle parole, ancora inebriato da quel turbino di sensazioni così intense da spingerlo seriamente a dubitare di poterne uscire indenne..
    «Abbiamo giocato abbastanza, Jigen-chan. E' ora di passare al sodo» disse il ladro rialzandosi in piedi, con un sorriso pieno di malizia stampato sul volto e il respiro affannoso.
    «Aspettavo proprio questo momento.» ribatté lui con un tono di sfida, ma sorridendo.
    Il killer lo afferrò per la vita, premendolo con tutto il suo peso e spingendolo con la faccia contro il muro. Si sputò sulle dita e lo sentì annaspare quando spinse un dito dentro la sua apertura. Tirò indietro il dito e poi dentro, girando intorno alla sua entrata prima di infilarlo fino a fondo, passando attraverso i muscoli interni lungo il suo orifizio. Continuò per alcuni minuti, fino a quando non lo sentì rilassarsi e fare dei suoni gutturali che gli ricordarono quanto desiderasse spingersi oltre.
    Aggiunse un secondo dito, che scivolò dentro facilmente, e quando Lupin cominciò a muoversi andando avanti e indietro contro la spinta delle sue dita, il pistolero cominciò a divaricarle piano dentro di lui.
    Quando cominciò ad accarezzare la sua erezione dal basso verso l'alto, in combinazione con le dita che continuavano a muoversi dentro e fuori, il ladro arcuò la schiena e represse un gemito implorante mentre tutto il suo corpo tremare di eccitazione, desiderio e frustrazione.. «Jigen... cazzo, hai deciso di farmi impazzire? ...» disse tra gemiti e ansiti.
    « Che ragazzo impaziente.» - Gli sussurrò maliziosamente all'orecchio, leccandogli il lobo, poi con un solo movimento dal basso verso l'alto affondò il suo membro completamente dentro di lui, fino a toccargli la prostata, facendolo letteralmente sobbalzare. - « Ecco, questo può soddisfarti, per ora? »
    Il corpo del ladro si apriva prendendolo dentro di lui, avvolgendo la sua erezione. Il pistolero fu invaso da un calore indescrivibile, i muscoli di Lupin si stringevano attorno a lui, trattenendolo.Lo sentiva gemere e contrarsi, percorso da ondate di piacere quasi doloroso, mentre lo possedeva con spinte lente e inesorabili, affondando dentro di lui con forza e a fondo, immergendosi dentro di lui, strappandogli gemiti su gemiti.
    Lupin voltò la testa quel tanto che bastava a raggiungere le labbra di Jigen.Le loro bocche s'incontrarono fameliche, unendosi completamente come i loro corpi.
    Le spinte si fecero frenetiche, potenti, quasi incontrollate; il suo membro, sempre più esigente scivolava nelle parti più umide e fameliche, e il ladro gli andava incontro col bacino, assecondandolo.
    Lupin interruppe il bacio inarcandosi, annaspando, lottando per riempirsi i polmoni ed espandere i sensi il più possibile, in modo da apprezzare al massimo le spinte imperiose e abbandonarsi alla sensazione deliziosa di averlo dentro di sé.

    Con un ultimo paio di spinte l'orgasmo li colse insieme, improvviso, devastante, incontrollabile. Il tiratore si lasciò andare dentro il corpo accogliente del suo compagno, riversando un fiotto di liquido caldo fin nelle sue profondità.

    Il ladro, ancora in preda al piacere, collassò ansante con la testa sulla spalla di Jigen, che lo cinse tra le braccia per non farlo cadere.


    Note:
    - Konbawa: Buona sera.
    - I-ittai nan da?: Ma che diamine...?
  14. .
    SexPistols_01_COVER
    Trama:
    Perché Norio, un ragazzo assolutamente nella media, si ritrova improvvisamente circondato da persone inspiegabilmente attratte da lui? La spiegazione è qualcosa che va assolutamente oltre la vostra immaginazione: nel mondo di Sex Pistols gli esseri umani non discendono unicamente dalle scimmie, ma anche da cani, serpenti e altri animali. La società venutasi a creare ha una struttura estremamente complessa e le persone vengono classificate in base alla rarità del proprio DNA. Il povero Norio, in particolare, possiede dei geni rarissimi e, per questo motivo, diventa oggetto del desiderio di uomini e donne di qualunque razza. Se la società è una giungla, Norio è una preda molto appetibile.


    Pubblicato in italia dalla magic press (sta per uscire il settimo volume), rientra nel genere Yaoi ma secondo me questa categorizzazione è limitativa. Non contiene scene di sesso particolarmente espicite (almeno dal mio punto di vista). in inglese lo trovate online in alcuni siti. Nonostante la storia sia strana, mi ha preso abbastanza. Lo consiglio a chi vuole leggere qualcosa di divertente e particolare.
  15. .
    la-torre-fantasma-vol-1

    9 vol., concluso.

    La trama (ci sarà un piccolo spoiler sul protagonista):

    Amano è un ragazzo che non ha nulla nella vita: un lavoro, una ragazza, i soldi. Il suo incontro con Tetsuo, ragazzo misterioso, che gli promette di ottenere una cifra astronomica a patto di svelare il mistero della Torre Fantasma, gli cambierà la vita...

    Perché ho inserito questo manga? Perché Tetsuo è in realtà Reiko, una donna. Egli rifiuta il suo essere donna e ammette che si è sentito davvero se stesso quando ha potuto tagliarsi i capelli e presentarsi come un uomo. Se non sbaglio, ma non sono sicura, prende anche gli ormoni per modificare il suo corpo e il suo desiderio di essere un uomo completo porterà a diverse situazioni importanti.
    Un manga che consiglio, sia per gli ottimi disegni, sia perché la psicologia di Tetsuo è delineata benissimo, in maniera molto realistica. Le sue sofferenze in quanto persona nata nel corpo sbagliato sono descritte in maniera precisa e dettagliata. Consigliato.
23 replies since 13/8/2012
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