God Save The Queer

Posts written by Andrewqueer

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    Sì, esistono uomini (cisgender e non) che praticano anal da passivi e sono ETEROSESSUALI.
    Sì, fatevene una ragione!
    Per fortuna la stimolazione anale, rettale e/o della prostata non è un privilegio degli uomini omosessuali.

    Come può succedere ciò?

    Semplice:

    - Un uomo eterosessuale che ha un rapporto sessuale con una donna transgender(che conserva il pene) può ricoprire un ruolo passivo.
    Non c'è nulla di male. E se lui è etero, resta etero al 100% perché una donna transgender è donna ESATTAMENTE come una donna cisgender.
    - Un uomo eterosessuale può anche farsi inchiappettare da una donna cisgender che usa uno strap on, o semplicemente lasciarsi stimolare/penetrare con uno o più dita.
    E ripeto: la stimolazione della zona anale non ha nulla ha a che fare con l’omosessualità. NULLA.

    Gli uomini eterosessuali posso vivere un’esperienza orgasmica piena e soddisfacente anche attraverso la stimolazione prostatica e, in generale, anale. Perché dovremmo negarceglielo?

    La sollecitazione di tale zona erogena (particolarmente sensibile) è molto piacevole per molti uomini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Per fortuna il culo ce l'abbiamo tutti ed un orgasmo non fa mai male.
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    froci



    La psicoanalisi perviene alla constatazione del polimorfismo «perverso» infantile e riconosce la presenza in chiunque di una disposizione erotica rivolta verso le persone dello stesso sesso.
    Secondo Freud, il bambino è «costituzionalmente qualificato» al polimorfismo «perverso»: tutte le cosiddette «perversioni» fanno parte della sessualità infantile (sadismo, masochismo, coprofilia, esibizionismo, voyeurismo, omosessualità ecc.). In effetti, «la disposizione alle perversioni è l’universale disposizione originaria della pulsione sessuale umana, dalla quale si sviluppa il comportamento sessuale normale in seguito a mutamenti organici e a inibizioni nel processo di maturazione».
    Tra le potenze inibitorie che limitano la direzione della pulsione sessuale stanno fondamentalmente «le impalcature sociali della morale e dell’autorità».
    La società repressiva e la morale dominante considerano «normale» soltanto l’eterosessualità — e, in particolare, la genitalità eterosessuale. La società agisce repressivamente sui bambini, tramite l’educastrazione, allo scopo di costringerli a rimuovere le tendenze sessuali congenite che essa giudica «perverse» (e, in realtà, si può dire che ancor oggi vengano considerati «perversi» più o meno tutti gli impulsi sessuali infantili, compresi quelli eterosessuali, dal momento che ai bambini non viene riconosciuto il diritto di godere eroticamente).
    L’educastrazione ha come obiettivo la trasformazione del bimbo, tendenzialmente polimorfo e «perverso», in adulto eterosessuale, eroticamente mutilato ma conforme alla Norma.
    La maggior parte degli psicoanalisti riconosce manifestazioni sessuali già nei primissimi mesi e nei primi anni di vita ed elenca tappe evolutive di tendenze più o meno coscienti che si possono riassumere nello schema: autoerotismo-omosessualità- eterosessualità. Ma questa «evoluzione» non è naturale: essa riflette l’influenza repressiva dell’ambiente socio-familiare sul bambino, né, d’altra parte, la vita reale comporta necessariamente un «superamento» dell’autoerotismo e dello «stadio» omosessuale per l’eterosessualità esclusiva. L’ambiente in cui viviamo (in primo luogo la famiglia, cellula del tessuto sociale) è eterosessuale: in quanto tale costringe il bambino, colpevolizzandolo, a rinunciare alla soddisfazione dei propri desideri auto- e omoerotici e lo obbliga a identificarsi con un modello monosessuale di tipo eterosessuale mutilato. Ma non sempre ci riesce, evidentemente. La psicoanalisi definisce «indifferenziate» o comunque poco differenziate le prime manifestazioni di natura erotica: in altri termini, la scelta oggettuale, per il bambino, sarebbe dovuta più alle circostanze che al sesso (e di circostanze, nel corso della giornata, ne cambiano parecchie). Le bambine sono tutte anche lesbiche, i maschietti sono tutti anche froci.
    A coloro che si domandano se si nasce o si diventa omosessuali, bisogna rispondere che si nasce dotati di una disponibilità erotica amplissima, rivolta prima di tutto verso se stessi e la madre e poi via via rivolta verso «tutti» gli altri, indipendentemente dal loro sesso, e verso il mondo, e che si diventa, a causa dell’educastrazione, eterosessuali o omosessuali (rimuovendo gli impulsi omoerotici nel primo caso, rimuovendo quelli eterosessuali nel secondo).
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    Ma che magnifico lato B possiede??? :nosebleed2: :nosebleed2: :nosebleed2: :nosebleed2:

    viky2

    E vogliamo parlare del lato A? :nosebleed-onion-head-emoticon: :nosebleed-onion-head-emoticon: :nosebleed-onion-head-emoticon:

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    You're my love prize in viewfinder

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    Autore: Yamane Ayano
    Disegni: Yamane Ayano
    Anno: 2001
    Lunghezza: 8 volumi (in corso)
    Genere: yaoi, azione, poliziesco, smut.

    Il titolo, nell'inglese-fai-da-te delle autrici giapponesi di fumetti, vuol dire qualcosa del tipo: "Sei tu la preda d'amore nel mirino della mia macchina fotografica", una traduzione che funziona solo a patto di stuprare un tantino la lingua inglese.

    Ma del resto lo stupro è il piatto forte della vicenda principale, nella quale l'adolescente fotografo Takaba Akihito si mette nei guai con un reportage sui loschi maneggi di un giovane e bellissimo mafioso, Asami Ryuichi.

    L'esito è scontato: catturato, Akihito viene legato e stuprato in tutti i modi dal mafioso. Ma, sorpresa: Akihito ci prende gusto, anzi la cosa lo eccita davvero...


    E se anche a voi, come a Akihito, piacciono gli stupri, sappiate che il ragazzo è catturato e stuprato anche da un mafioso cinese, Liu Fei Long.
    Asami lo salva, ma per "ripulirlo" da quel che ha fatto Fei Long, lo stupra daccapo per imprimere il suo marchio di possesso nel corpo del ragazzo.

    Recensione:


    Finder sta in una categoria in cui finiscono molte mangaka: bei disegni, trama inconsistente. Perché dico questo? Perché il manga di Finder nasce come un manga a episodi, a saghe. Il primo volume ne è l’esempio lampante, salvo poi ampliarsi con la saga di Fei Long e via di seguito.
    Può essere considerato, dunque, un caposaldo dello yaoi? Secondo me no. La Yamane ha fatto storia? Sì, perché i suoi disegni, a livello grafico, sono molto gradevoli, tuttavia se dovessi scegliere un manga che abbina bei disegni e bella storia, sceglierei senz’altro Haru wo Daite Ita.
    Finder non solo sta continuando a oltranza – quando avrebbe potuto tranquillamente finire in precedenza e, di certo, fosse finito con il primo volume nessuno avrebbe avuto a che ridire, dato che era di per sé un insieme di storie autoconclusive, ma sta inserendo ciò che tira in questo momento: stupri. Stupri ovunque.

    La storia potrebbe essere da due stelle scarse a mio parere – forse una addirittura – e chi mastica yaoi e mangaka di ogni sorta su questo genere sa benissimo che la Yamane, paragonata ad autori quali la Asumiko Nakamura (giunta con lo shonen-ai Compagni di classe, edito dalla Magic Press) impallidisce di brutto, e non tanto per i disegni – la Asumiko ha uno stile particolarissimo, che o lo ami o lo detesti – quanto per le storie, che armonizzano perfettamente sesso e trama, senza esagerare né da un verso né dall'altro.

    Aggiungo un'ultima considerazione:
    Mi lascia perplesso l'ideologia che sta alla base di questo fumetto. A quanto pare, da qualche parte nel mondo vive ancora la vecchia idea che sentivo da piccino sulla bocca degli esponenti più medievali dei paesini del centro della Sicilia, vale a dire quella secondo cui la vittima di uno stupro è comunque "guastata", perché una volta gustato l'ineffabile fallo maschile non avrebbe più potuto farne a meno, trasformandosi in una "fimmina svergugnata".
    A quanto pare, il principio vale ancora per i ragazzi: violentatene uno, e non potrà più fare a meno di essere legato, sodomizzato a forza, riempito di vibratori, di cannule e quant'altro.
    Mi interesserebbe molto una conversazione, sulla libertà sessuale, con l'autrice di simile fumetto... (anche se visti i titoli dei suoi lavori temo che non potremmo decisamente usare l'inglese per conversare...).
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    L'eccezione e l'eterosessualità in "Haru wo Daiteita"



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    No, non ho scordato di mettere tra virgolette eterosessualità, perché in questo manga i due protagonisti non sono bisessuali né omosessuali.
    Sia Iwaki che Katou, sono entrambi eterosessuali. Entrambi sono sessualmente attratti dalle donne e a nessuno dei due verrebbe mai in mente di fare sesso con un uomo...
    Katou stesso dice, in un punto del manga "Non mi attrae il corpo maschile." e Iwaki, per difendersi dall'accusa di aver tradito il suo partner con il suo manager, Asano, si difende dichiarando che era assurdo anche pensarlo perché "si tratta di un uomo, non di una donna".
    I giornalisti non hanno capito qualcosa che per Iwaki era scontata, ovvero la sua eterosessualità.
    Ma è normale. E' una situazione veramente realistica: se un uomo eterosessuale intraprendesse una relazione romantico-sessuale con un uomo chi lo vedrebbe più come eterosessuale? Nessuno.
    Perché la nostra fredda società contemporanea non bada ad i sentimenti e tratta tutto con superficialità: "Sei un uomo che sta con un uomo? Sei gay o al limite bisex."
    Bè, gente... non funziona così.

    Sapete perché Iwaki e Katou riescono ad amarsi e a fare l'amore sebbene siano eterosessuali?
    E' facile.

    Immaginate di essere innamorati di una persona.
    Veramente innamorati. Di amare la sua anima.
    Smettereste di amarla e desiderarla se questa persona, a causa di un incidente, venisse totalmente sfigurata? Non credo.
    Mi chiedo allora, non è forse la stessa cosa continuare ad amare un anima anche se non appartiene al sesso o al genere "giusto" per il vostro orientamento sessuale?

    Iwaki dice appunto questo: "Katou non è semplicemente un uomo è la PERSONA che amo."
    Lo ama perché lo ama in quanto persona.
    Lo ama perché le loro anime sono connesse.
    Perché è "unito al lui al punto che sono una cosa sola".

    Con un rapporto del genere, con un amore così profondo, cosa gliene potrebbe fregare dell'involucro del suo amante?
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    Questo è il titolo apparso stamane in edicola su "Le Cronache di Salerno" sull'orrore di Cava de' Tirreni, dove un ragazzo di 17 anni è stato legato e stuprato da quattro bestie.

    Associare un caso di stupro di gruppo all'omosessualità, definita oltretutto con termini volgari e dispregiativi, non è solo VOMITEVOLE per la scarsa deontologia, ma OLTRAGGIOSO per la vile generalizzazione e colpevolizzazione che si fa su milioni di persone.

    Ecco perché il direttore se la vedrà con GAY LEX: risponderà in Tribunale del suo titolo osceno e indegno!
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    Benvenuto mio piccolo slave
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    CITAZIONE (Frigg @ 12/7/2016, 11:40) 
    Nickname: Frigg
    Link alla presentazione: https://godsavethequeer.blogfree.net/?t=5348361
    Hai un nostro banner in firma? Sì
    Stai scrivendo da un mese o più? Sì, anche se non con tantissima frequenza (l'ho segnalato nel post delle assenze)

    Mi farebbe piacere essere abilitata a queste sezioni e potervi conoscere meglio.

    Frigg, ti ho abilitata! ^^
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    Sono Andrew, 23 anni. Sono un ragazzo FtoM pre-T antibinario (non sono il tipico maschio alfa, per intenderci)

    Ho notato una certa esclusività da parte degli lgbt italiani verso gli orientamenti sessuali o le identità di genere sfumate.

    Non esistono solo etero gay/lesbiche, bisex.
    Esistono le sfumature!
    Esistono i fluidi, gli omo/eteroflessibili, gli asessuali, i demisessuali, i gray-sessuali, i polisessuali, gli androsessuali, Gynesessuali, gli Skoliosessuali etc etc.

    Ma per la comunità lgbt Italiana non funziona così.
    Per loro siamo TUTTI esseri umani, ma solo gay/lesbiche, etero e bisex hanno il diritto di esistere.
    Se non appartieni ad una di queste etichette sei:
    1) Represso.
    2) Confuso.
    3)Non sai rapportarti col mondo
    4) Non meriti di far parte della comunità Lgbt (peccato che sarebbe LGBTQIAPD+ ma vabbè)
    5) Non esisti. DECIDITI, insomma!!!
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    rsntJlO
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    Spozzanghero...
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    Benvenutissimo Alex!
    Sono sicuro che ti troverai benissimo tra di noi! :3
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    Transfobia e Giornalismo



    Da Il Messaggero: Firenze, uccide una donna e un trans e fugge, caccia al killer: una terza persona si salva buttandosi dalla finestra

    Accade oggi.
    29/06/2016

    Sì. siamo nel 2016 e ancora una donna trans* viene declinata al maschile.

    Sono allibito, scioccato e nauseato.
    Perché non si legge uccide "Due donne"? Perché UN trans* al maschile?
    Ma a questo punto, perché non chiamarlA proprio "uomo"?
    Perché semplicemente chiamarlA "trans"?

    E' una condizione psicologica dell'identità essere transgender ma è davvero una caratteristica così fondamentale al punto da definire una persona, annientando, così, la sua umanità?
    Se viene ucciso un uomo schizofrenico, leggiamo sui giornali "ucciso uno schizofrenico"?
    Non credo.
    Se la gente vedesse le donne dai capelli rossi come "qualcuno da discriminare" è altamente probabile che leggeremo:
    "Uomo uccide una rossa e una donna", non credete?
    Oppure pensiamo ad un mondo dove i contadini sono discriminati:
    "Uomo uccide un contadino e un uomo".
    Non ha senso vero?

    Ma allora perché allora per le persone transgender si dovrebbe dare importanza alla loro condizione psico/fisica?

    Oltretutto ci dimentichiamo una cosa importantissima: Anche essere cisgender è una condizione psicologica, o meglio, hanno avuto un processo di identificazione del proprio genere esattamente come i transgender.
    Quindi, per coerenza, minimo avremmo dovuto leggere: "Uomo uccide una donna transgender e una donna cisgender."


    Purtroppo, in questo mondo, UN trans* è solo UN trans* per i giornalisti e per chi legge.
    Non è una persona e neanche un essere umano. E' un mostro. Un deviato. O "al limite" un prostituto.
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    CITAZIONE (Frigg @ 21/6/2016, 20:39) 
    Io ho letto i primi due volumi e mi sono molto piaciuti. Ma non ho capito, è uscito il terzo??? Perché vorrebbe dire che sono rimasta enormemente indietro...

    Kiss Ariki è concluso e comprende 3 volumi, ma il terzo non è ancora uscito in italia. :uèèèuèèè:
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    Rian Dove



    68NDgS



    Ha un corpo da top, ma un volto mascolino che le ha causato molti problemi nel mondo della moda

    Aumentano le sfaccettature poliedriche del concetto di modella/modello nel mondo della moda. Dopo l'indossatrice skinny è arrivata quella curvy; dopo l'uomo androgino che posa per le sfilate femminili ora arriva il centauro del fashion, la modella donna col volto da uomo. Si chiama Rain Dove e anche lei cerca il suo spazio nell'Olimpo del fashion.

    Rain si definisce cisgender e le sue fattezze la fanno spesso scambiare per transgender o addirittura per un uomo. Lei preferisce considerarsi multitasking, una sorta di modella che va bene sia per le sfilare per lui sia per lei anche se rivendica il suo diritto ad essere una bellezza femminile non convenzionale, ma comunque donna.

    Ad inizio carriera, dopo essersi presentata per una campagna Calvin Klein è sì stata scelta, ma per la collezione uomo cosa che l'ha molto delusa e le ha dato la scintilla per iniziare a sensibilizzare l'opinione pubblica sul suo caso, sulla teoria gender e sui canoni non convenzionali di bellezza.

    La sua ultima provocatoria campagna riguarda gli angeli di Victoria Secret's. Rain, che è una donna dalle curve al posto giusto e dalle forme seducenti, ha seri problemi per lavorare perchè il suo viso è spiccatamente mascolino.

    La Dove, però, non accetta di non poter sfilare solo perchè rappresenta una bellezza fuori dalla standard e, per Elle.com, ha giocato con photoshop incollando i volti degli Angeli della passerella sul suo corpo a dimostrare che lei vale come le altre.

    In molti, però, pur sposando la sua causa e comprendendone la filosofia di fondo, non farebbero a cambio per nulla al mondo tra il volto di Rain in costume Victoria's Secret e quello, per esempio, di Adriana Lima.
100 replies since 6/12/2015
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