Che cos'è che fa di un uomo un uomo, di una donna una donna?

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    Che cos'è che fa di un uomo un uomo, di una donna una donna? Cosa significa essere maschio o femmina, maschile e femminile, riuscite a dare una definizione, a rispondere definitivamente a queste domande?

    La cultura, la consuetudine, la religione, la scienza: tutto concorre a confermare che esista un'unica realtà fatta di una separazione binaria dei sessi, una divisione in due della società umana, in qualsiasi epoca, a qualunque latitudine. D'altronde il binarismo è ciò su cui si forma l'organizzazione degli esseri viventi. Proveniamo da due cellule che si sono unite, e il nostro corpo sembra essere costituito da due parti speculari, con due occhi, due polmoni, due reni, due braccia e due gambe.
    Non possiamo ignorare questo schema matematico. Ma dobbiamo riconoscere che il binarismo è in noi, cioè noi esistiamo perché siamo l'unione di due. E' attraverso il due che nasce il 3, e dopo il 3 infinite varianti, migliaia di strade che si intersecano e creano complessità.
    Per capire chi siamo dobbiamo andare alla fonte di noi stessi, per risalire alle nostre origini come individuo con un corpo fisico sessuato.
    Fino a un certo punto non c'eravamo. Non esistevamo ancora, non nella realtà fisica. Quando abbiamo cominciato a esistere? Per il momento non interessiamoci alle speculazioni filosofiche, cioè a quando possa essersi insediata una coscienza che giustifichi che un feto possa essere identificato come un essere umano, ma solo a quelle materiali, che si possono constatare con una normale osservazione.
    Abbiamo cominciato a esistere in dimensione microscopica quando un uomo e una donna ci hanno prestato ognuno metà del loro corredo cromosomico. Quindi noi di fatto siamo per metà l'uno e per metà l'altra (i quali a loro volta sono stati generati e quindi la presenza di parti maschili e femminili si estende all'indietro fino alle origini della nostra specie). Quindi ecco arrivare 23 cromosomi appartenenti a un invididuo donna e 23 appartenenti a un individuo maschio. Pensate che questo patrimonio racchiuso in due microscopiche cellule non significhi niente, possa essere paragonato a uno sputo, uno starnuto, una minima parte di materia facente parte di sé di cui uno si libera? In effetti queste due cellule sono solo potenzialmente importanti, e lo sono quando unite forniscono le istruzioni dettagliate per la costruzione di un nuovo essere umano. Che è composto, all'origine, per metà di materia maschile, per metà di materia femminile.
    Giochiamo un po' con le ipotesi. Se prendiamo una cellula completa di 46 cromosomi e la insediamo in un ovulo "denuclearizzato", a cui è stato eliminato il nucleo contenente 26 cromosomi, avremo un clone, l'esatta replica di un singolo individuo, il cui sesso anatomico corrisponde a quello del donatore dei 46 cromosomi. Oppure prendiamo due persone dello stesso sesso, prendiamo 23 cromosomi dall'uno e dall'altro, o dall'una e dall'altra, insediamoli nella nostra cellula uovo priva di nucleo con le sue informazioni cromosomiche, e avremo un nuovo individuo che sarà di fatto composto di due metà maschili o due metà femminili. E questo nuovo individuo sarà maschio o femmina?
    Nel caso i genitori siano due uomini avrà il 50% di possibilità di essere maschio o femmina, nel caso di due donne, sarà necessariamente femmina.
    Immaginiamo un mondo in cui gli uomini non esistano più e le donne abbiano bisogno di riprodursi artificialmente, con l'aiuto quindi delle tecniche di riproduzione in vitro. Sarà possibile creare cloni o individui provenienti dal patrimonio genetico di due donne. Le femmine genetiche sono XX. Unendo due patrimoni genetici femminili si avrà sempre XX. Questa società femminile non avrà mai quindi la possibilità di far nascere un maschio.
    E' proprio così?
    D'altro canto, se succedesse una cosa analoga in una società di soli uomini, ci sarebbe sempre il 50% di possibilità che due X di XY si congiungano in un unico individuo XX, femmina. E ci sarebbe anche la possibilità di far nascere YY, un supermaschio.
    Il nostro mondo sessuato è composto quindi da un sistema binario in cui la X è sempre presente, è un perno. E' la base su cui ruota la possibilità di essere sessualmente maschi o femmine.
    E sulla base di una semplice osservazione esterna, la maggioranza di noi è fisicamente solo maschio o solo femmina. Ma quando abbiamo cominciato a differenziarci? E che cosa ci fa dire che i due sessi sono diversi e separati, complementari e opposti, ovvero che non possono esistere contemporaneamente in un unico individuo?
    Maschio. Femmina. In tutte le specie questi concetti sono legati a specifiche funzioni legate alla riproduzione. La determinazione dei sessi può essere fatta sulla base dei genitali. Ma anche questo concetto semplice ha le sue infinite varianti.
    Che cos'è che distingue fisiologicamente una femmina da un maschio? Prima di tutto, come sappiamo, la differenziazione avviene a livello cromosomico.
    Dalla differenziazione cromosomica derivano apparati riproduttivi diversi.
    Ciò avviene nella maggioranza dei casi, ma non sempre.
    Ma come?
    Sì. Esistono persone XX che a livello fetale si sviluppano come maschi, in tutto e per tutto (vedi sindrome del maschio XX). Non ho trovato documentazione di maschi XX che siano anche fertili, ma a parte questo, l'unica cosa che li distingue dagli altri maschi si trova nei loro geni.
    Allo stesso modo esistono persone XY che si sviluppano come femmine, e in questo caso si trova documentazione anche della loro fertilità.
    (cfr Androgen insensitivity syndrome. https://en.wikipedia.org/wi…/Androgen_insensitivity_syndrome ).
    Se ne deduce che la differenziazione maschio-femmina a livello cromosomico non è assoluta, che maschio e femmina non sono gli unici due sessi e il sesso non è sempre binario nemmeno in natura, dove anzi l'intersessualismo e il transessualismo sono molto frequenti.
    Per quanto riguarda la specie umana, esistono vari stadi intermedi tra XX e XY. Secondo la International Intersex Society esistono almeno 40 tipi diversi di intersessualismo legate a specifiche condizioni medico-biologiche. Non solo. Sempre la International Intersex Society afferma che "le nascite di intersessuati sono in percentuale 1 su 2000 ma questo dato considera solo i bambini con genitali misti. Includere tutti gli stati intersessuali fa pensare più realisticamente che almeno l' 1.7% di tutti gli esseri umani presenti qualche sorta di condizione intersessuata.

    INTERSESSUALISMI
    Condizioni con cromosomi XY
    • Complete androgen insensitivity syndrome (CAIS)
    • Partial Androgen Insensitivity syndrome (PAIS)
    • 5 alpha reductase deficiency (%-ARD)
    • Swyer syndrome
    • Leydig Cell Hypoplasia
    • Persistent Müllerian Duct Syndrome
    Condizioni con cromosomi XX
    • De la Chapelle/XX Male syndrome
    • Müllerian (Duct) Aplasia
    • Condizioni con cromosomi XX o XY
    • Hypospadias and Epispadias
    • Congenital Adrenal Hyperplasia (CAH)
    • Ovo-testes (formerly called “true hermaphroditism”)
    • Kallmann syndrome
    Condizioni con cromosomi né XX né XY
    • Klinefelter syndrome
    • Turner syndrome
    • XY/XO mosaics and XY Turner’s syndrome
    • Triple X syndrome
    • Jacobs/XYY syndrome

    Il numero di nascite di bambini intersessuali è più alto di quanto si pensi, con una percentuale del 4% negli Stati Uniti: circa 10 milioni di bambini l'anno. Secondo l'Intersex Society of Noth America, un bambino ogni 2000 nasce con genitali ambigui. Esistono negli USA più di 2000 reparti di chirurgia destinati ad effettuare ogni anno riassegnazioni chirurgiche di sesso a pazienti intersessuali. L'intersex society promuove una lotta contro questa pratica medica eticamente scorretta su bambini che non possono esprimere il loro consenso.
    Se gli stati d'intersessualismo cromosomico sono più frequenti di quanto si pensi, quelli che sopraggiungono con lo sviluppo sono veramente comuni.
    Sovrapponiamo un corpo maschile e un corpo femminile. Le ghiandole corrispondono. I genitali partono dalla stessa base, si sono differenziati durante lo sviluppo del feto, ma sono sovrapponibili. Il maschio ha le ghiandole mammarie, la femmina ha un abbozzo di pene. Gli ormoni maschili e femminili, cioè che virilizzano o effemminano l'individuo, sono presenti in entrambi i sessi. Casi di ginecomastia nei maschi. Casi di ipertricosi nelle donne. I caratteri sessuali secondari si intersecano e danno vita a uomini e donne più o meno maschili, più o meno femminili.
    Ci sono dei concetti, dei momenti della vita che da sempre ci aiutano a definire i sessi nei loro ruoli fisiologici e sociali.Non avventuriamoci a definirli in campo culturale, restiamo in quello fisiologico, scientifico, quello a cui dall'illuminismo in poi ci aggrappiamo per avere certezze.
    Maternità. E' un'esclusività femminile. Ma cosa vuol dire maternità?
    In termini scientifici, può essere soggetto a maternità l'organismo con presenza di apparato riproduttivo di tipo femminile, con ovaie, utero.
    Il primo soggetto con queste caratteristiche è una donna, femmina, cariotipo XX
    E' l'unico? No. Anche un soggetto XXY può avere queste caratteristiche. (cfr: Human fertility in xy women. www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2190741/)
    Gravidanza. E' un'esclusività femminile. Ma in natura c'è almeno un'eccezione (per ora l'unica conosciuta): nella famiglia dei syngnathidae, di cui fa parte il cavalluccio marino, la femmina depone le proprie uova non fertilizzate all'interno della tasca ventrale del maschio ed è questi a fertilizzarle e quindi a portare avanti la gravidanza ed a partorire i cuccioli.
    Anche un soggetto XX e transizionante al maschile può avere queste caratteristiche, come è stato il caso di Thomas Beatie. Thomas Beatie è un uomo transessuale, quindi con patrimonio XX, ma gli uomini genetici da sempre hanno invidiato alle donne il potere di dare alla luce una nuova vita.
    Quindi la maternità, in quanto potere produttivo, non esclude la virilità.
    Possiamo davvero dare una definizione assoluta e univoca di ciò che è biologicamente maschile e ciò che invece è femminile?
    In quanto prodotto dell'unione di maschio e femmina, ognuno di noi è contemporaneamente maschio e femmina, e lo sviluppo di caratteristiche più maschili o femminili non annulla in noi la presenza di entrambi i sessi, che coesistono in un continuum fluido e non separato.

    (By Davide Tolu) ·
     
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  2. fungolo
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    Ci sono alcune inesattezze scientifiche nell'articolo; ad esempio un essere umano con due cromosomi YY non può esistere perchè alcune informazioni presenti nel cromosoma X non ci sono in quello Y e quindi il feto non potrebbe svilupparsi completamente, ma l'articolo di per se è molto interessante. :shifty:
     
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    Molto interessante questo articolo!!!
     
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