I refuse to be a box

Andrewqueer

Posted on 4/5/2016, 20:01

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Decker: “Quindi lei... è un uomo?”
Bonnie: “Non lo so. Che cosa vuol dire essere un “uomo”? Ma sopratutto, ha importanza?”
Decker: “Per la maggior parte della gente sì!”
Aiutante 1: “Bonnie, mantieni questa."
L'aiutante porge a Bonnie una lunga collana di perle.
Decker: "Ecco, mantienila davanti alle labbra.”
Bonnie sistema la lunga collana davanti alle labbra mantenendola per gli estremi.
Decker: “Sì, così va bene.”
Decker scatta la foto.
Bonnie abbassa la collana e la porge all'aiutante 1 che si è appena riavvicinato.
Bonnie: “Oh, devo quindi supporre che lei è “la maggior parte della gente”, non ha un propria individualità... È una triste epoca la nostra, esseri umani ridotti a vuoti manichini privi di personalità.”
Decker: “No-non volevo dire questo... È solo che appena l’ho vista mi sembravate una donna bellissima.”
Decker si sistema i capelli, imbarazzato, poi tira con la mano sinistra la giacca verso il basso.
Bonnie: “Oh, e adesso cosa le sembro? Mi sono forse trasformata?”
Decker: “No.”
Bonnie: “Io le piaccio, vero?”
Decker strabuzza gli occhi.
Decker: “Cosa? no, non ha capito...”
Bonnie: “Oh, io credo di aver capito benissimo invece.”
Decker: “No, senta, non è come crede. Io non sono attratto dagli uomini. E -ppoi adesso dobbiamo continuare. Dobbiamo finire questo lavoro”.
Decker fa cenno con il dito ad uno dei due tecnici della luce. Il tecnico 1 manteneva un grosso faro.
Bonnie: “Ma non ha forse detto di trovarmi bellissima?”
Decker: “Non sapevo cosa avevo davanti.”
Decker e Bonnie si guardano. Decker si avvicina a Bonnie.
Decker: “La prossima foto la facciamo con in quadratura dall'alto.” Mentre lo dice continua a fare cenno ad uno dei due tecnici, quello con il grosso faro in mano.
“Tu, Bonnie, siediti per terra.”
Bonnie si siede per terra.
“Benissimo. Piegati con il busto un po’ più indietro e mantieniti con la mano destra.”
Bonnie esegue.
“Perfetto, la mano destra nei capelli”.
Decker si volta ma Bonnie si spinge in avanti e afferra con il pollice e l'indice la stoffa dei suoi pantaloni (di Decker). Decker si gira, la guarda. Si guardano. Non si parlano.
Bonnie: “Forse è proprio ora che non sa chi ha davanti, invece.”
Decker si volta, fa qualche passo più avanti, e poi si rigira verso Bonnie.
Tecnico1: “Decker, la luce va bene a 5?”
Decker: “Vediamo”
Scatta la foto.
Decker si volta verso l'uomo al computer.
Decker: “Com'è?”
Uomo al computer: “Perfetta”.
Decker: “Bene, prendiamoci due secondi di pausa, ne ho bisogno.”
La scena si sgombra. Chi era seduto si alza, gli era già in piedi esce. Brusio di fondo mentre gli attori escono di scena. Decker posa la macchina fotografica sul tavolino, proprio di fianco al computer. Poi si passa una mano tra i capelli. Bonnie è ancora seduta.
Bonnie: “Lei è accecato da pregiudizi, da gabbie artificiali, da tabù, non riesce più a vedere la bellezza che prima l’aveva abbagliato.”
Decker: “E tu cosa ne sai?!”
Mentre lo dice si volta verso di lei, alterato.
Bonnie squote la testa, poi sorride. Si guardano.
Bonnie: “Sa, mi dispiace per lei.”
Decker sbuffa, poi sorride. Si mantiene ai bordi del tavolino del computer con il busto piegato in avanti, testa bassa.
Bonnie gli si avvicina, gli sfiora con le dita una mano. Sono molto vicini. Lei si spinge in avanti e con le labbra gli sfiora l'orecchio.
Bonnie: “Nonostante ciò riesco a sentire che lei non è del tutto indifferente alla mia presenza.”
Decker tira un sospiro, allontanandosi di scatto. Ha la bocca socchiusa e la guarda con aria interrogativa.
Bonnie gli sfiora lentamente il viso con due dita, una specie di carezza a metà che lo fa irrigidire un poco. Lei avvicina le labbra alle sue e lo induce a schiuderle. I loro respiri si mescolano nel silenzio. Decker è confuso, i suoi pensieri annebbiati, istintivamente prova a premere le labbra su quelle di lei.
Decker si stacca da quel bacio e la vede sorridere, a metà tra una dolcezza sconfinata e il divertimento. Lui si allontana di qualche metro, passo svelto. Si passa una mano nei capelli.
Decker: “Scusami-Io- devo aver bevuto troppo. Decisamente. Dev'essere assolutamente colpa dell'alcol.”
Bonnie: “Si, l’alcol fa sempre strani scherzi.”
Bonnie ride.
Bonnie: “Ad ogni modo è stata una visita interessante, spero di poter avere di nuovo l'occasione di intraprendere questo tipo di discorso con lei.”
Bonnie gli lancia un'occhiata, poi sorride. Prende la sua borsa e, a passo svelto, esce dalla scena.

Decker resta lì, fermo, per qualche secondo. Poi si siede sulla sedia, quella vicino al tavolino del computer, e posa la testa fra le sua mani..

Da: I refuse to be a box di Andrew Floyd

Edited by Andrew Floyd - 4/5/2016, 21:28

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